La NASA cattura per la prima volta una rara turbolenza solare: il video

Entra nel nuovo canale WhatsApp di NextMe.it
La NASA cattura per la prima volta una rara turbolenza solare

Per la prima volta nel suo viaggio verso il Sole, la Sonda Parker della NASA ha immortalato un fenomeno di turbolenza particolare all’interno di un’espulsione di massa coronale (CME). Questo evento, che consiste in una fuoriuscita di materiale dalla corona solare, è stato osservato mentre interagiva con il vento solare. Gli studi condotti utilizzando il Wide-field Imager for Solar Probe (WISPR), uno degli strumenti a bordo, sono stati divulgati su The Astrophysical Journal, evidenziando la presenza di vortici causati dall’instabilità di Kelvin-Helmholtz, risultante dall’interazione di due fluidi in movimento rapido.

Il team di ricercatori si è mostrato sorpreso dalla capacità di Parker di catturare questi “vortici spaziali”. Generalmente, questi si verificano su scale troppo ridotte per essere catturati in immagini. Tuttavia, la sensibilità elevata di WISPR e la prossimità senza precedenti della sonda al Sole hanno permesso di ottenere le prime immagini chiare di questo tipo di instabilità, simili a formazioni nuvolose ondulate nell’atmosfera terrestre, causate da un marcato wind shear.

Una sorprendente scoperta spaziale

Le instabilità di Kelvin-Helmholtz non solo sono difficili da documentare ma rappresentano anche un’opportunità significativa per la ricerca futura, particolarmente in ambito di difesa planetaria. Comprendere meglio queste turbolenze solari potrebbe permettere di sviluppare protocolli per affrontare le tempeste geomagnetiche, cruciali per prevenire potenziali blackout delle telecomunicazioni. Il report del NRL evidenzia che WISPR potrebbe essere attualmente l’unico strumento in grado di fotografare tali fenomeni grazie alla sua posizione unica rispetto al Sole.

In orbita dal 2018, la Sonda Parker ha l’obiettivo di avvicinarsi quanto più possibile al Sole, arrivando fino a 6,2 milioni di chilometri dalla fotosfera. Progettati per sopportare condizioni estreme, i suoi strumenti hanno lo scopo di analizzare la struttura del campo magnetico solare e le dinamiche del vento solare. Ottobre 2023 ha segnato un altro traguardo per Parker, rendendola lo strumento più veloce mai costruito dall’uomo con una velocità superiore ai 600mila chilometri all’ora, oltre a essere l’oggetto artificiale più vicino al Sole, a 7,26 milioni di chilometri dalla superficie stellare.