Gli astronomi scoprono molecole di carbonio complesse nello spazio interstellare

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molecole di carbonio complesse
©ESA/PACS & SPIRE Consortium/HOBYS Key Programme Consortia

Un gruppo di ricercatori guidato dal MIT negli Stati Uniti ha identificato molecole complesse contenenti carbonio all’interno di una lontana nube interstellare di gas e polveri. Questa scoperta è particolarmente entusiasmante per coloro che si occupano dello studio delle molecole interstellari, poiché potrebbe aiutarci a comprendere l’origine della vita nell’Universo.

Le molecole organiche complesse nell’origine del nostro sistema solare

Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Science, queste molecole complesse contenenti carbonio e idrogeno probabilmente erano presenti già nella fredda e oscura nube di gas che ha dato origine al nostro Sistema Solare. La ricerca dimostra che tali molecole sono state in grado di sopravvivere alle condizioni estreme associate alla formazione della Terra, un elemento cruciale per comprendere l’origine primordiale della vita sul nostro pianeta.

La resistenza del pirene: una molecola difficile da distruggere

La molecola scoperta si chiama pirene, un idrocarburo aromatico policiclico (PAH). Questi composti sono costituiti da anelli di atomi di carbonio e sono conosciuti per essere i “mattoni” della vita basata sul carbonio. Anche se i PAH sono stati rilevati in gran quantità nel mezzo interstellare, identificarne singole molecole è stato difficile. Il pirene, con i suoi 26 atomi, è ora il PAH più grande individuato nello spazio. Si è sempre creduto che molecole così complesse non potessero resistere alla dura radiazione che accompagna la formazione stellare, ma i modelli chimici mostrano che il pirene, una volta formato, è molto difficile da distruggere.

Un nuovo metodo per rilevare il pirene nello spazio

Il team ha rilevato una molecola chiamata 1-cianopirene, che agisce come “tracciante” del pirene grazie alla sua capacità di emettere onde radio. Gli scienziati hanno utilizzato il Green Bank Telescope in West Virginia per osservare la nube molecolare del Toro (TMC-1). Grazie a questa tecnica, è stato possibile stimare la quantità di pirene presente nella nube, che è risultata significativa. Questa scoperta suggerisce che una grande quantità di pirene è presente nelle nubi molecolari fredde e oscure, come quella che ha originato il nostro Sistema Solare.

Un passo avanti nella comprensione dell’origine della vita

Le recenti osservazioni fanno luce su come la vita potrebbe essere emersa sulla Terra. La sopravvivenza del pirene, come dimostrato anche dai campioni dell’asteroide Ryugu, indica che molecole complesse sono arrivate fino alla formazione del nostro pianeta. Questa scoperta si collega inoltre all’identificazione della prima molecola chirale nello spazio, l’ossido di propilene, fondamentale per lo sviluppo della vita.