Buco coronale sul Sole rivolto verso la Terra: tempesta geomagnetica in arrivo entro questo weekend

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Buco coronale Sole
©NASA SDO

Ieri, venerdì 23 febbraio 2024, un significativo buco coronale è stato osservato nell’emisfero meridionale del Sole, orientato direttamente verso la Terra. Questo fenomeno potrebbe portare a un incremento del vento solare che si prevede raggiungerà il nostro pianeta entro circa tre giorni.

Gli esperti del sito SpaceWeather.com, tra cui l’astrofisico Tony Phillips, hanno segnalato inoltre la possibilità di una tempesta geomagnetica di classe G1 durante il prossimo weekend, precisamente intorno al 25 febbraio. Tale tempesta sarebbe il risultato di una espulsione di massa coronale (CME) che, pur non essendo generata dai recenti flare di classe X del Sole, è stata invece causata da un filamento magnetico che ha avuto un’esplosione il 21 febbraio, proiettando plasma solare nello spazio.

Un filamento magnetico sul Sole rappresenta una struttura complessa costituita da gas e plasma ardente che segue le linee del campo magnetico solare, manifestandosi come una striscia scura sulla fotosfera solare, spesso con forme arcuate o serpentine. Questi filamenti si associano a zone di intensa attività magnetica, come le macchie solari, e si originano quando il plasma viene intrappolato dal campo magnetico solare. Tali strutture possono rimanere stabili per periodi che variano da giorni a settimane, fino a quando non si dissolvono o lanciano nello spazio notevoli quantità di materia attraverso le espulsioni di massa coronale (CME), influenzando le condizioni spaziali nei dintorni della Terra.

Le dinamiche di un’Espulsione di Massa Coronale (CME)

Le espulsioni di massa coronale rappresentano l’emissione improvvisa di plasma magnetizzato e pieno di energia dalla corona solare, lo strato più esterno dell’atmosfera solare. Questi fenomeni si verificano in seguito a rapidi e intensi riarrangiamenti del campo magnetico solare, spesso collegati a fenomeni di elevata attività solare, come eruzioni solari o instabilità in aree attive. Durante una CME, vaste quantità di materia vengono espulse nello spazio interplanetario a grande velocità. Quando queste masse raggiungono la Terra, possono interagire con il campo magnetico terrestre, scatenando tempeste geomagnetiche.

Le tempeste geomagnetiche sono distorsioni temporanee e intense del campo magnetico terrestre, causate dall’interazione tra il vento solare e il campo magnetico del nostro pianeta. Questi eventi portano particelle cariche ad alta energia a interagire con il campo magnetico terrestre, modificandone forma, intensità e orientamento. Le tempeste geomagnetiche possono essere innescate tanto da espulsioni di massa coronale quanto da flussi ad alta velocità nel vento solare. Tra le conseguenze di questi eventi figurano l’intensificazione delle aurore polari, interferenze nelle comunicazioni radio, anomalie nei sistemi di navigazione satellitare, danneggiamenti ai satelliti e, in casi estremi, interruzioni nelle reti elettriche terrestri.