Una cicatrice scura e irregolare solca il terreno marmorizzato ai piedi di un gigantesco vulcano su Marte. Questo affascinante dettaglio, catturato dalla sonda Mars Express dell’ESA, rivela Aganippe Fossa, una fenditura lunga circa 600 km che attraversa il fianco di Arsia Mons. Ma cosa ha causato questa misteriosa frattura? E quali segreti nasconde la superficie del Pianeta Rosso?
Mars Express osserva regolarmente Arsia Mons e i suoi vicini nella regione di Tharsis, dove si trovano diversi vulcani colossali di Marte, incluso Olympus Mons, il vulcano più alto del Sistema Solare, visibile nella mappa contestuale associata a questa nuova immagine, così come Arsia Mons.
Il mistero della formazione della Aganippe Fossa
Arsia Mons misura 435 km di diametro e si eleva più di 9 km sopra le pianure circostanti. Per contesto, il vulcano dormiente più alto sulla Terra, Ojos del Salado al confine tra Argentina e Cile, raggiunge meno di 7 km. La sua formazione rimane un mistero, come spiegato dagli esperti dell’ESA:
Non siamo ancora certi di come e quando si sia formata Aganippe Fossa, ma sembra probabile che sia stata creata quando il magma che risaliva sotto la colossale massa dei vulcani di Tharsis ha causato l’allungamento e la frattura della crosta di Marte.
In questa vista, la High Resolution Stereo Camera (HRSC) della Mars Express cattura due diversi tipi di terreno: il cosiddetto terreno irregolare, che comprende molte colline e valli di forma irregolare tutte raggruppate insieme, e il terreno lobato, formato da scogliere dolcemente inclinate e detriti rocciosi.
La topografia di Aganippe Fossa e l’influenza dei venti marziani
Questi terreni sono caratteristici dell’aureola anulare di Arsia Mons, un disco di 100.000 chilometri quadrati attorno alla base del vulcano, probabilmente associato a antichi ghiacciai. Intrigantemente, questa aureola si è formata solo sul fianco nordoccidentale del vulcano, probabilmente a causa dei venti prevalenti dalla direzione opposta che hanno controllato dove il ghiaccio si è depositato nel tempo.
Polvere e sabbia trasportate dal vento hanno anche modellato questa parte di Marte, creando interessanti motivi simili a zebre sulla destra dell’immagine, mentre materiale più scuro si deposita su terreno più chiaro (o viceversa!). La superficie qui mostra anche tracce di colate laviche, risalenti a quando il vulcano era attivo.
L’esplorazione di Marte con Mars Express
Mars Express orbita attorno al Pianeta Rosso dal 2003. Ha il compito di immaginare la superficie di Marte, mappare i suoi minerali, identificare la composizione e la circolazione della sua tenue atmosfera, sondare sotto la sua crosta ed esplorare come vari fenomeni interagiscono nell’ambiente marziano.
La HRSC della sonda, responsabile di queste immagini, ha rivelato molto sulla variegata superficie di Marte negli ultimi 20 anni. Le sue immagini mostrano di tutto, dalle creste e scanalature scolpite dal vento, alle doline sui fianchi dei colossali vulcani, ai crateri da impatto, faglie tettoniche, canali fluviali e antiche piscine di lava. La missione è stata immensamente produttiva nel corso della sua durata, creando una comprensione molto più completa e accurata del nostro vicino planetario rispetto al passato.