La Terra ha un gemello? Il telescopio James Webb scopre una galassia simile alla Via Lattea

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galassia simile alla Via Lattea

Recentemente, è stata identificata una galassia che ha sorpreso la comunità scientifica. Denominata ceers-2112, presenta una struttura simile a quella della Via Lattea, caratterizzata da una forma a spirale barrata. La sua esistenza è significativa in quanto era già completamente formata quando l’universo contava solo 2,1 miliardi di anni, un’età molto antica se confrontata con le teorie astronomiche correnti.

Questo eccezionale ritrovamento è stato possibile grazie alle osservazioni effettuate dal telescopio spaziale James Webb, con i risultati pubblicati nella prestigiosa rivista Nature. L’Inaf (Istituto Nazionale di Astrofisica), che ha avuto un ruolo guida nello studio, ha contribuito in modo significativo a questa scoperta insieme a diversi coautori internazionali.

Il telescopio James Webb e le sue rivoluzionarie osservazioni

Il telescopio James Webb, un progetto gestito congiuntamente dalle agenzie spaziali di Stati Uniti, Europa e Canada, è stato fondamentale in questa scoperta. Secondo Chiara Buttitta, ricercatrice all’Inaf di Napoli e coautrice dello studio, l’esistenza di ceers-2112 implica la necessità di rivedere gli attuali modelli di formazione delle galassie a disco. In particolare, la presenza della barra nella galassia sfida le simulazioni cosmologiche che indicano l’assenza di strutture simili in un’epoca così remota dell’universo.

Le implicazioni di questa scoperta sono vastissime: suggeriscono che la Via Lattea potrebbe aver acquisito la sua forma attuale molto prima di quanto precedentemente ipotizzato, dando all’universo più tempo per evolversi in maniera indisturbata. Questo getta una nuova luce sulla comprensione della storia e dell’evoluzione delle galassie.

La scoperta di ceers-2112 apre nuove strade nella ricerca astronomica. Con l’ausilio di future campagne osservative, specialmente quelle spettroscopiche, gli astronomi sperano di approfondire ulteriormente questo argomento e di continuare a sfidare i confini della conoscenza umana sull’universo.