Integratori di ferro: quando assumerli e come sceglierli

integratori di ferro

In condizioni normali, un’alimentazione sana ed equilibrata, la quale porti in tavola legumi, carne rossa, fegato, frutta secca, spinaci e altri alimenti ricchi di ferro, è sufficiente per soddisfare il fabbisogno giornaliero di questo prezioso minerale. Talvolta però, a causa di patologie specifiche, particolari scelte alimentari o condizioni fisiologiche specifiche, può risultare necessario ricorrere a degli integratori di ferro.

Gli integratori, oltre ad aiutare a soddisfare il corretto fabbisogno, permettono di contrastare eventuali carenze, le cui conseguenze possono essere anche molto gravi. Acquistabili presso farmacie, parafarmacie e online, sono disponibili in diverse formulazioni e formati. Tra i più comodi ed efficaci rientra l’integratore di ferro sublinguale, il quale si scioglie in bocca, risultando dunque adatto anche a chi ha problemi di deglutizione.

In questo articolo andremo a scoprire quando assumere questi integratori e come scegliere quelli più adatti alla propria situazione.

Integratori di ferro: quando possono essere assunti

Tanto per cominciare, è importante ricordare che, così come la carenza, anche l’eccesso di ferro nel sangue può causare diversi problemi. In particolare, può portare alla comparsa di cirrosi epatica, scompenso cardiaco, diabete e via dicendo. Proprio per questo motivo, è sempre preferibile evitare l’assunzione di integratori laddove non esista una necessità reale.

Per sapere se i livelli di ferro sono troppo bassi, è necessario consultare il proprio medico di base e sottoporsi ad analisi del sangue. In presenza di carenze, il medico potrà prescrivere ulteriori esami, così da riuscire a individuare la causa del problema, oppure, se questa è già stata individuata, prescrivere l’assunzione di integratori, da abbinare ad eventuali terapie e a modifiche alimentari o allo stile di vita.

Che cosa può causare carenza di ferro

Questo tipo di carenza può essere causato da:

  • perdite mestruali abbondanti;
  • alimentazione a basso contenuto di ferro;
  • assunzione di specifici farmaci;
  • gravidanza e allattamento;
  • alcolismo;
  • patologie primarie;
  • emorragie e perdite di sangue.

Come scegliere l’integratore di ferro

Laddove si presentasse la necessità di assumere un integratore di ferro, sarebbe necessario seguire i consigli del medico anche per ciò che concerne la scelta. In particolare, il medico potrà indicare un prodotto specifico o una precisa formulazione, la quale abbini, al ferro, altri elementi fondamentali per il benessere dell’organismo e per contrastare i problemi causati dalla carenza, come acido folico o vitamina B9, vitamina B12 e vitamina C.

La scelta dell’integratore deve essere effettuata anche sulla base delle proprie preferenze di assunzione. Ad esempio, chi trova difficile ingerire capsule e compresse, oppure ha problemi di deglutizione, può ricorrere ad altre soluzioni, come le bustine da sciogliere in acqua o gli integratori di ferro sublinguale, da lasciar sciogliere sulla lingua.

Perché assumere degli integratori di ferro?

Gli integratori di ferro sono dei veri e propri alleati per la salute dell’organismo, ma è importante non abusarne. Assunti in specifici periodi, possono aiutare a prevenire la carenza di questo minerale oppure a combatterla, riportandone i livelli entro un range ottimale.

Per non commettere errori, è comunque preferibile confrontarsi sempre con il proprio medico di fiducia, il quale saprà indicare anche la migliore formulazione e potrà fornire utili consigli circa la durata dell’assunzione.