Eruzione solare di classe X8.79, la più grande degli ultimi due decenni: quali impatti sulla Terra?

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Eruzione solare di classe X8.79, la più grande degli ultimi due decenni: quali impatti sulla Terra?
©NASA

Nel tardo pomeriggio di ieri, martedì14 maggio 2024, la regione delle macchie solari 3664, situata sul limbo occidentale del Sole, ha segnato un evento di rilievo nel Ciclo Solare 25, producendo il brillamento solare più intenso di questo ciclo, con un picco di X8.7. Questa potente eruzione, avvenuta alle 18:51 ora locale, è stata la più forte dall’X9.3 del 10 settembre 2017, che aveva segnato il picco del Ciclo Solare 24.

L’eruzione ha avuto inizio alle 18:46 e si è conclusa alle 19:02 , ed è stata accompagnata da emissioni radio di Tipo II e IV, suggerendo una forte emissione di massa coronale (CME). Un’altra manifestazione dell’intensità dell’evento è stata un burst radio di 10 cm, che ha durato 7 minuti con un picco di flusso di 1.100 sfu, indicativo di significative interferenze radio, che possono influenzare sistemi sensibili come radar, GPS e comunicazioni satellitari.

Mentre la regione delle macchie solari 3664 si prepara a sparire dietro il limbo occidentale del Sole, si ricorda già per aver causato la prima tempesta geomagnetica estrema G5 dal 2003. Si prevede che riapparirà sul bordo orientale del Sole tra circa due settimane, se sopravviverà al suo transito sul lato opposto del disco solare. Nel frattempo, un altro brillamento degno di nota, classificato M4.4 (R1-minore), è stato rilevato dalla nuova regione delle macchie solari 3682 alle 19:38. Questo brillamento, anch’esso altamente eruttivo, sembra non essere diretto verso la Terra, basandosi sulle immagini a bassa risoluzione di STEREO. È importante monitorare questa regione nei prossimi giorni, dato che appare composta prevalentemente da facole.

L’osservatorio Solare Dynamics di NASA ha catturato l’intenso bagliore di questo brillamento a raggi X. Secondo il NOAA, questo evento potrebbe rivelarsi ancora più forte di quanto registrato, con ulteriori dati ancora da analizzare. Fortunatamente, il brillamento è avvenuto in una parte del Sole che ruota lontano dalla Terra, quindi si prevede che il nostro pianeta non sarà direttamente colpito dagli effetti di questa eruzione. Il NOAA ha annunciato che nonostante la recente attività solare intensa, la Terra dovrebbe rimanere fuori dalla linea di fuoco per questa volta, mantenendo un cauto ottimismo per le prossime previsioni meteorologiche spaziali.

Le conseguenze per la Terra

Nonostante l’intensità dell’evento solare descritto, le conseguenze per la Terra sembrano essere minime in questo caso specifico. L’eruzione solare X8.7, sebbene sia stata estremamente potente, è avvenuta in una parte del Sole che sta ruotando lontano dal nostro pianeta. Questo orientamento significa che la maggior parte dell’energia e della massa coronale espulsa (CME) non è diretta verso la Terra.

L’eruzione solare e la conseguente emissione di massa coronale (CME) associata sono avvenuti sul limbo occidentale del Sole, una zona che si stava allontanando dalla diretta interazione con la Terra al momento dell’eruzione. Ciò riduce significativamente il rischio che la CME colpisca il nostro pianeta, minimizzando gli effetti potenziali come disturbi delle comunicazioni satellitari, interruzioni della rete elettrica e variazioni nei sistemi di navigazione.

Nonostante la CME non sia diretta verso la Terra, piccole perturbazioni e aumenti di particelle energetiche possono ancora influenzare l’ambiente spaziale terrestre. Questi effetti, tuttavia, tendono a essere molto più limitati e meno severi rispetto a un impatto diretto. Gli effetti possibili includono:

  • Leggere fluttuazioni nelle comunicazioni radio, particolarmente nelle regioni polari.
  • Aumenti modesti nell’attività aurorale, che potrebbero tradursi in aurore visibili da latitudini leggermente più basse del normale, ma senza i colori spettacolari e diffusi causati da tempeste geomagnetiche più intense.

Le agenzie spaziali come NASA e NOAA continuano a monitorare le regioni attive del Sole e prevedono le possibili conseguenze delle eruzioni solari. Anche se la situazione attuale non presenta gravi minacce, la vigilanza rimane alta dato il potenziale impatto significativo di eventi futuri più diretti. Le previsioni spaziali sono cruciali per prepararsi e mitigare i rischi di disturbi causati da attività solare intensa.