L’agenzia Space Weather Prediction Center della NOAA ha recentemente segnalato che, a seguito di diverse espulsioni di massa coronale (CME) avvenute tra l’8 e il 10 febbraio, si potrebbero verificare condizioni di tempesta geomagnetica di livello G1-G2 (minore a moderata) tra oggi, 12 febbraio 2024 e il 14 febbraio. Questi fenomeni, generati da intense attività solari, potrebbero non solo interferire con le tecnologie terrestri ma anche offrire lo spettacolo delle aurore a latitudini insolitamente basse.
Le CME sono potenti eruzioni solari che emettono vaste quantità di plasma e campi magnetici nello spazio. Questi fenomeni avvengono in aree del Sole caratterizzate da un campo magnetico particolarmente instabile e possono avere effetti rilevanti sul nostro pianeta, perturbando le comunicazioni satellitari, le reti elettriche e persino causando il fenomeno delle aurore boreali. La comprensione e lo studio delle CME sono fondamentali per anticipare e mitigare i potenziali impatti negativi sulla Terra e sulla salute degli astronauti in orbita.
La natura delle tempeste geomagnetiche e la loro classificazione
Le tempeste geomagnetiche sono il risultato dell’interazione tra le particelle cariche delle CME e il campo magnetico terrestre, causando variazioni significative nelle condizioni geomagnetiche del pianeta. Queste variazioni possono avere un impatto notevole su diversi aspetti tecnologici e naturali terrestri.
Il SWPC della NOAA utilizza una scala di classificazione, la G-Scale, per valutare l’intensità delle tempeste geomagnetiche, che varia da G1, indicante tempeste minori, a G5 per le tempeste estreme. Ogni livello ha implicazioni specifiche per le reti elettriche, le comunicazioni satellitari e la visibilità delle aurore, con effetti che vanno da lievi a gravi, a seconda dell’intensità della tempesta.
L’ultimo avviso del SWPC riguarda un brillamento solare di classe M9, originatosi dalla regione delle macchie solari 3576, pochissime ore fa che ha prodotto un’espulsione di massa coronale con un’ampia copertura e una componente diretta verso la Terra. L’arrivo di questa nube di plasma è previsto per l’una di notte (ora locale) del 13 febbraio, con la conseguente possibilità di tempeste geomagnetiche da lievi a moderate. Intorno alle prime luci dell’alba si sono registrati i primi blackout radio.
Moderate R2 radio blackout in progress (≥M5 – current: M6.5)
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