L’attività solare, caratterizzata da brillamenti, eruzioni e macchie solari, è destinata a intensificarsi significativamente nel corso del 2024. Ciò segna l’entrata del Sole in una fase di attività eccezionalmente elevata, la più alta degli ultimi due decenni. Tale fenomeno astronomico non solo regalerà spettacoli di aurore più straordinarie e diffuse sulla Terra, ma potrebbe anche causare inconvenienti quali blackout radio e problemi ai satelliti.
Mark Miesch, esperto del team di modellazione solare presso lo Space Weather Prediction Center della NOAA, ha rilevato che ci troviamo di fronte al livello di attività solare più elevato dal 2003. Il paragone con il 2003 non è casuale: quell’anno, infatti, le cosiddette “tempeste di Halloween” generarono aurore mozzafiato visibili in località lontane come California, Texas, Florida e Australia. Tuttavia, questi fenomeni ebbero anche conseguenze negative, causando il malfunzionamento di numerosi satelliti e problemi di comunicazione per diverse compagnie aeree e gruppi di ricerca, specialmente in Antartide.
Il Sole, nel suo comportamento ciclico di 11 anni, sta attualmente vivendo una fase ascendente. Previsto per raggiungere il suo apice tra gennaio e ottobre 2024, il ciclo solare attuale ha già mostrato una forza superiore alle aspettative. Gli effetti di questo “massimo solare” sono stati evidenti già nel 2023, con l’insolita apparizione di aurore in Arizona e un incremento di brillamenti e eruzioni solari rispetto all’ultimo picco del 2014.
Segni premonitori e analisi
La fase di massimo solare diventa chiara quando l’attività inizia a ridursi. Per anticiparne l’arrivo, gli scienziati osservano il numero e la frequenza delle macchie solari, che indicano regioni di intensa attività magnetica e sono spesso preludio di potenti tempeste solari. Miesch, dell’Università del Colorado a Boulder, sottolinea il legame tra macchie solari e attività magnetica del Sole, spiegando come i campi magnetici, generati all’interno del Sole, emergano attraverso la sua superficie e atmosfera.
Questo ciclo di 11 anni comporta un alternarsi di fasi di minimo e massimo solare, con il Sole attualmente nel suo 25° ciclo osservato dal 1700. Secondo le previsioni NOAA, il picco di attività è atteso per ottobre 2024, ma si prevede che l’attività solare rimanga elevata almeno fino alla metà del 2025. Rachael Filwett, fisico spaziale della Montana State University, evidenzia che, nonostante i progressi nella comprensione del Sole, prevedere l’esatto momento del massimo solare rimane una sfida con un certo margine di incertezza.
Gli eventi solari del 2023 hanno già offerto un’anticipazione del tumulto solare, con aurore visibili a latitudini insolite e disturbi ai segnali radio. Alcune attività solari recenti hanno persino compromesso satelliti per le comunicazioni. Le tempeste solari, interagendo con il campo magnetico terrestre, vengono classificate su una scala da G1 (minore) a G5 (estrema). Nel 2023 si è verificata almeno una tempesta di livello G4, la più intensa degli ultimi anni. Ciò solleva la questione: assisteremo a una tempesta di livello G5 durante questo massimo solare? Ricordiamo che la notevole tempesta di Halloween del 2003, originata da un precedente massimo solare, era stata classificata G5.
Scott McIntosh, un altro esperto del settore, sottolinea che l’aspetto cruciale è la complessità delle regioni attive che si formano, più che il numero di macchie solari. Le potenti tempeste geomagnetiche del 2023 suggeriscono che le prospettive per il prossimo picco di attività solare sono promettenti.
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