Uno spettacolo straordinario! Recentemente sono state diffuse fotografie davvero eccezionali scattate dal telescopio spaziale Webb, che ritraggono la Red Spider Nebula con una precisione senza precedenti. Un risultato che ha stupito l’intera comunità scientifica.
Le Agenzie spaziali hanno così celebrato Halloween con scatti “inquietanti”, ma in realtà di una bellezza disarmante. Se nel 2024 protagonista fu la Nebulosa del Lupo Oscuro, quest’anno il palcoscenico è tutto per la Nebulosa Rossa del Ragno.
Questa recente immagine del mese del telescopio spaziale James Webb di NASA/ESA/CSA mostra un affascinante oggetto cosmico denominato NGC 6537, la Red Spider Nebula – dichiara l’ESA – Grazie alla sua fotocamera nel vicino infrarosso (NIRCam), Webb ha svelato particolari inediti di questa suggestiva nebulosa planetaria, arricchita da uno sfondo popolato da migliaia di stelle
Le nebulose planetarie come questa Red Spider Nebula nascono quando stelle comuni simili al nostro Sole giungono al termine del loro ciclo vitale. Dopo la trasformazione in gigantesche stelle rosse fredde, questi astri espellono i loro involucri esterni proiettandoli nel cosmo, lasciando esposto il nucleo ardente.
La radiazione ultravioletta proveniente dal nucleo stellare ionizza il materiale rilasciato, provocandone la luminescenza. La fase di nebulosa planetaria nella vita di un astro è tanto effimera quanto affascinante, con una durata di “appena” qualche decina di migliaia di anni.

Come illustrato dalla European Space Agency, in questa eccezionale fotografia la stella al centro della nebulosa risulta visibile, leggermente più brillante rispetto alle “tele di ragno” di gas polveroso che la avvolgono. La peculiarità di questo astro, estremamente caldo e luminoso, è stata rivelata in particolare dalla NIRCam, grazie alle sue eccezionali capacità di osservazione nell’infrarosso vicino.
Webb, che continua a regalarci visioni incredibili, questa volta è riuscito a identificare persino un sottile strato di polvere calda che avvolge il nucleo stellare, probabilmente disposto in una struttura discoidale in orbita attorno all’astro centrale. Inoltre, nonostante al centro di questa nebulosa sia visibile un unico astro, potrebbe celarsi anche una stella compagna.
Quest’ultima, infatti, potrebbe chiarire la configurazione dell’intera struttura celeste, compresa la sua tipica strozzatura centrale e le ampie emissioni, una sorta di “clessidra” riscontrabile anche in altre nebulose planetarie, come la Nebulosa Farfalla, anch’essa recentemente studiata da Webb.
La nuova ripresa di Webb mostra per la prima volta l’intera dimensione dei lobi estesi della nebulosa, che costituiscono le “zampe” del ragno, precisano gli esperti dell’ESA. Questi lobi, rappresentati in tonalità blu, sono tracciati dalla luminescenza emessa dalle molecole di idrogeno. Occupando l’intero campo visivo di NIRCam, appaiono come strutture chiuse simili a bolle, ciascuna con un’estensione di circa tre anni luce.
Il gas che fluisce dal nucleo della nebulosa ha gonfiato queste enormi bolle nel corso di millenni, ma continua anche a fuoriuscire attivamente dal centro della nebulosa, come dimostrano queste recenti osservazioni di Webb.
Una forma a “S” viola allungata, posizionata al centro della nebulosa, traccia la luminescenza degli atomi di ferro ionizzati: questa caratteristica evidenzia il punto in cui un getto ad alta velocità è emerso dalle vicinanze del nucleo stellare della nebulosa e ha “impattato” con il materiale precedentemente espulso dall’astro, modellando la struttura ondulata della nebulosa osservabile attualmente.
Uno spettacolo incredibile!
Fonte: ESA
