
L’efficienza dei pannelli solari potrebbe incrementare moltissimo e il loro costo potrebbe diventare molto più contenuto grazie alla tecnologia messa a punto da un gruppo di ricerca del Massachussets Institute of Technology (Usa), chiamata dagli stessi inventori ‘imbuti solari’. Il sistema è basato su nanotubi di carbonio, che catturano e concentrano l’energia solare fino a 100 volte di più rispetto a un pannello solare tradizionale.

L’efficienza dei pannelli solari potrebbe incrementare moltissimo e il loro costo potrebbe diventare molto più contenuto grazie alla tecnologia messa a punto da un gruppo di ricerca del Massachussets Institute of Technology, Mit (Usa), chiamata dagli stessi inventori ‘imbuti solari’. Il sistema è basato su nanotubi di carbonio, che catturano e concentrano l’energia solare fino a 100 volte di più rispetto a un pannello solare tradizionale.

Secondo alcuni ricercatori cinesi, un proiettile di diamante di un millimetro, sparato da un acceleratore lineare, se colpisce un pezzo di metano solido, può produrre una fusione nucleare.

Il luminoso futuro ecologico che probabilmente ci attende esiste in teoria ma, come tutti sappiamo, ci sono elementi chiave di tecnologia che ancora non abbiamo trovato, come batterie a capacità più alta o metodi migliori di elaborazione dei biocombustibili. In modo analogo, uno dei maggiori gap tecnologici che ostacolano la rete energetica statunitense è una mancanza di conoscenze riguardo i superconduttori, materiali che possono condurre l’elettricità senza perdita d’energia.

Utilizzando pressioni altissime, simili a quelle che si trovano nel profondo della Terra o su un pianeta gigante, alcuni ricercatori della Washington State University hanno creato un materiale compatto e mai visto prima capace di immagazzinare grandi quantitativi di energia.

Se viaggiare nel tempo è da sempre tema capace di ispirare cinema, televisione e editoria, è probabilmente perché la scienza ha spesso fornito elaborati spunti di riflessione.

Il Large Hadron Collider (Lhc) ha prodotto qualcosa di simile alla materia primordiale dell'universo durante il Big Bang. una delle ipotesi, la più stupefacente, presentate oggi in un seminario presso il Cern di Ginevra dal team di ricercatori che sta sperimentando da qualche anno a questa parte l'acceleratore di particelle più grande al mondo.

Hai mai sperato di poter usare un semplice raggio di luce per afferrare un oggetto lontano? Apparentemente, si può fare. Utilizzando solo la luce, dei ricercatori australiani affermano di essere in grado di spostare piccole particelle nell’aria almeno a cinque piedi di distanza. Secondo i ricercatori, è più di 100 volte la distanza raggiunta dalle attuali ‘pinzette ottiche’.