Pneumatici 4 stagioni: come leggere l’etichetta europea (guida 2025)

pneumatici

A partire dal primo maggio 2021, la normativa europea UE 2020/740 ha reso l’etichettatura uno strumento digitale avanzato: attraverso la scansione del codice QR EPREL, chi guida può controllare istantaneamente la veridicità delle informazioni e consultare test approfonditi che svelano caratteristiche nascoste delle gomme.

Considerando che oggi un litro di carburante costa oltre 1,80 euro, optare per gomme di categoria A anziché di categoria E può generare un risparmio effettivo superiore a 200 euro annui, oltre a ridurre di 18 metri lo spazio necessario per fermare il veicolo, una differenza che potrebbe rivelarsi decisiva in situazioni critiche.

Nelle sezioni successive di questa guida, avvalendoci anche del contributo degli specialisti di Norauto, azienda di riferimento in Italia per l’acquisto di pneumatici via web, analizzeremo dettagliatamente tutto ciò che serve sapere per interpretare correttamente l’etichetta e selezionare le gomme quattro stagioni più adatte al tuo veicolo.

Etichettatura europea degli pneumatici: la svolta digitale del 2021

La rinnovata etichetta europea per pneumatici, operativa dal primo maggio 2021 secondo la normativa UE 2020/740, costituisce ben più di un semplice restyling visivo.

L’innovazione principale riguarda l’inserimento del codice QR nell’angolo in alto a destra, che connette ciascun pneumatico al sistema EPREL (European Product Registry for Energy Labelling), una banca dati digitale accessibile pubblicamente dove gli acquirenti possono confermare l’attendibilità dei dati forniti dal fabbricante.

Il sistema di valutazione è stato razionalizzato passando da 7 a 5 categorie (da A a E), rimuovendo le classi F e G per resistenza al rotolamento e tenuta su fondo bagnato, mentre i prodotti precedentemente classificati E sono stati ricollocati nella nuova categoria D.

Ogni gomma deve ora presentare un codice identificativo esclusivo che consente la rintracciabilità completa dall’origine produttiva fino alla distribuzione finale, assicurando massima trasparenza verso chi acquista.

L’etichetta comprende dati obbligatori quali il marchio del costruttore, le dimensioni della gomma, gli indici di portata e velocità, e la categoria veicolare (C1 per vetture, C2 per veicoli commerciali leggeri, C3 per mezzi pesanti e pullman).

Come utilizzare il sistema EPREL: guida pratica al codice QR

Il sistema EPREL costituisce una rivoluzione nella chiarezza informativa del settore pneumatici, garantendo accesso diretto a dettagli tecnici un tempo riservati agli operatori professionali.

Inquadrando il codice QR con uno smartphone qualsiasi, si visualizza immediatamente la documentazione tecnica integrale della gomma, includendo tutti i risultati delle prove eseguite secondo la normativa UN ECE R117, compresi parametri non riportati sull’etichetta fisica come le performance in curva e la resistenza all’aquaplaning.

La piattaforma EPREL consente il raffronto di massimo 10 pneumatici contemporaneamente, mostrando grafici comparativi per ciascun indicatore e calcolando automaticamente il beneficio economico annuo sulla base del chilometraggio personale.

Particolarmente preziosa risulta la funzione di controllo dell’autenticità: digitando il codice della gomma, il sistema verifica se l’etichetta fisica corrisponde alle informazioni registrate ufficialmente, tutelando gli acquirenti da etichette falsificate o alterate.

Dal 2025, l’archivio digitale integra anche una sezione specifica per pneumatici destinati a veicoli elettrici, con indicatori dedicati come la resistenza al rotolamento ottimizzata per incrementare l’autonomia delle batterie e i livelli sonori contenuti per bilanciare l’assenza di rumore del propulsore.

Efficienza energetica: il risparmio concreto in euro nel 2025

La categoria di efficienza energetica si traduce oggi in un vantaggio economico concreto che, considerati gli attuali costi del carburante, può ammortizzare interamente l’investimento in pneumatici di fascia superiore.

Un treno di gomme categoria A riduce i consumi fino a 0,5 litri ogni 100 km confrontato con la categoria E, che su un utilizzo medio annuo di 15.000 km significa economizzare circa 75 litri di benzina, corrispondenti a oltre 140 euro calcolando il prezzo attuale di 1,85 euro al litro.

Il divario tra categorie consecutive si attesta su circa 0,1 litri/100 km: migrare da pneumatici categoria C a categoria B genera un risparmio annuale di circa 28 euro, mentre il passaggio dalla B alla A vale ulteriori 35 euro di carburante non consumato.

Per le vetture elettriche, la resistenza al rotolamento incide direttamente sull’autonomia di marcia: gomme categoria A possono incrementare il raggio d’azione fino al 7% in più rispetto alla categoria E, equivalenti a circa 30 km supplementari su un veicolo con 400 km di autonomia nominale.

Le prove dimostrano che la resistenza al rotolamento incide per circa il 20% sui consumi complessivi del mezzo, rendendo la selezione di pneumatici efficienti il secondo elemento più rilevante dopo la condotta di guida per contenere i costi di esercizio.

Aderenza su fondo bagnato: i 18 metri che possono salvare vite

L’aderenza su superficie bagnata (Wet Grip Index) rappresenta il fattore più determinante per la sicurezza, quantificando la capacità della gomma di preservare il controllo in presenza di precipitazioni intense o manto stradale umido.

Il divario tra un pneumatico categoria A (WGI oltre 1,55) e uno categoria E (WGI sotto 1,09) comporta 18 metri di distanza di arresto in meno alla velocità di 80 km/h, equivalenti a più di tre lunghezze di una berlina media.

Tra categorie successive la differenza ammonta a circa 3-4 metri: una gomma categoria B necessita mediamente di 12 metri aggiuntivi rispetto alla categoria A per l’arresto completo, mentre dalla C alla B il distacco è di altri 3,5 metri.

Gli pneumatici quattro stagioni di recente concezione, grazie a compound innovativi con elevata concentrazione di silice e polimeri adattativi, raggiungono classificazioni B o persino A, smentendo la convinzione che le all season siano necessariamente inferiori su fondo bagnato.

Il protocollo standardizzato prevede una decelerazione da 80 a 20 km/h su asfalto bagnato con pellicola d’acqua di 1 mm, ripetuto numerose volte per assicurare l’affidabilità dei risultati e replicare condizioni realistiche di marcia sotto acquazzone.

Rumorosità esterna: l’inquinamento sonoro invisibile

La rumorosità esterna della gomma, frequentemente trascurata, contribuisce in modo significativo all’inquinamento acustico urbano, con conseguenze dirette sulla salute collettiva in termini di stress, alterazioni del sonno e patologie cardiovascolari.

La nuova etichetta suddivide il rumore in tre categorie: categoria A (67-71 dB), categoria B (72 dB) e categoria C (73-77 dB), dove ogni incremento di 3 decibel corrisponde a un raddoppio dell’intensità acustica percepita.

Un pneumatico categoria A produce un rumore comparabile a una discussione ordinaria, mentre uno categoria C raggiunge il livello sonoro di un elettrodomestico aspirante in funzione, con evidenti ripercussioni sul comfort di marcia e l’impatto ambientale.

Dal 2026, la regolamentazione europea introdurrà limiti ancora più restrittivi, abbassando il limite massimo ammesso a 72 dB per le autovetture, stimolando i costruttori a sviluppare tecnologie fonoassorbenti come cavità interne e geometrie del battistrada ottimizzate.

Gli pneumatici quattro stagioni contemporanei adottano disegni asimmetrici e tecnologia a passo modulato per frammentare le frequenze acustiche, eliminando il caratteristico ronzio monotono delle gomme convenzionali e potenziando il comfort sonoro fino al 30%.

Simboli 3PMSF e Ice Grip: la certificazione invernale determinante

Il simbolo 3PMSF (Three Peak Mountain Snowflake) non è semplicemente un’icona estetica ma attesta il superamento di prove rigorose conformemente alla normativa UNECE R117, con un indice di accelerazione su neve minimo di 1,07 rispetto al pneumatico campione.

Per conseguire la certificazione 3PMSF, la gomma deve evidenziare prestazioni superiori del 7% in trazione e del 10% in frenata su neve compattata rispetto a un pneumatico convenzionale, assicurando sicurezza concreta in scenari invernali.

Il pittogramma Ice Grip, introdotto con lo standard ISO 19447 nel luglio 2021, certifica prestazioni eccezionali su ghiaccio puro a temperature sotto i -15°C, ma è disponibile esclusivamente per pneumatici C1 (autovetture) e prevalentemente indirizzato ai mercati scandinavi.

I migliori pneumatici quattro stagioni 2025 come il Michelin CrossClimate 2 e il Continental AllSeasonContact 2 ottengono entrambe le omologazioni, garantendo prestazioni equiparabili agli invernali specializzati fino a -20°C.

La presenza del 3PMSF risulta fondamentale per la circolazione legittima in inverno: dal 15 novembre al 15 aprile, questi pneumatici sostituiscono integralmente l’obbligo di catene, evitando sanzioni che oscillano dai 41 euro in ambito urbano ai 338 euro su autostrada.

Top 5 pneumatici quattro stagioni 2025: prestazioni e costi a confronto

Il Michelin CrossClimate 2 primeggia nel segmento premium con etichetta categoria A per efficienza e B per aderenza, al costo medio di 130-150 euro, garantendo una percorrenza chilometrica superiore del 25% rispetto ai concorrenti.

Il Continental AllSeasonContact 2 si afferma come scelta ottimale con classificazione B/B, prezzo competitivo di 100-130 euro e la tecnologia Adaptive Grip che modula automaticamente l’impronta al suolo secondo la temperatura.

Goodyear Vector 4Seasons Gen-3 conquista la terza posizione con etichetta B/B e costo di 90-120 euro, distinguendosi per l’eccellente tenuta trasversale su neve e la contenuta rumorosità (categoria A, 69 dB).

Per chi privilegia l’economicità, il Nexen N Blue 4Season propone un compromesso interessante con classificazione C/B a soli 60-80 euro, mantenendo la certificazione 3PMSF e performance sorprendenti su bagnato.

Il Nokian Seasonproof impressiona con la prima etichetta categoria A su entrambi gli indicatori per un quattro stagioni, al prezzo di 110-140 euro, eccellendo particolarmente in condizioni estreme grazie all’eredità scandinava del marchio finlandese.

Ti segnaliamo che se desideri verificare il prezzo esatto per il tuo veicolo, sulla pagina del sito di Norauto dedicata alla vendita online di gomme quattro stagioni troverai un pratico configuratore molto utile per trovare le misure per il tuo veicolo di questi profili. Sarà sufficiente inserire marca e modello della tua auto, o anche solo la targa, per vedere tutti i profili compatibili e relativo prezzo.

Sanzioni e verifiche: cosa rischiano gli inadempienti

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, i consumatori non subiscono multe dirette per l’acquisto di pneumatici con etichettatura scorretta: le penalità colpiscono esclusivamente produttori, importatori e distributori.

I produttori che forniscono etichette mendaci o ingannevoli rischiano sanzioni amministrative da 50.000 a 100.000 euro per modello di pneumatico, oltre al ritiro immediato dalla commercializzazione e possibili procedimenti penali per frode commerciale.

I distributori hanno l’obbligo di esporre l’etichetta in modo visibile e leggibile presso i punti vendita fisici e digitali: la mancata esposizione comporta multe da 500 a 5.000 euro per ciascun pneumatico non conforme.

Per gli automobilisti, le sanzioni scattano unicamente in caso di circolazione con pneumatici inadeguati: utilizzare gomme estive in inverno senza catene comporta multe da 41 a 338 euro, mentre pneumatici con codice di velocità inferiore al consentito (fuori dal periodo invernale) portano a sanzioni da 422 a 1.695 euro.

Dal 2025, i controlli si sono intensificati con l’introduzione di scanner automatici presso i caselli autostradali che verificano in tempo reale la conformità degli pneumatici attraverso il riconoscimento ottico del DOT e del codice dimensionale.

Verso una mobilità sempre più sostenibile

Scegliere pneumatici quattro stagioni con etichetta europea di categoria elevata non significa solo risparmiare centinaia di euro in carburante e garantirsi metri preziosi di sicurezza in frenata, ma contribuire concretamente a quella rivoluzione verde della mobilità che, pneumatico dopo pneumatico, sta trasformando le nostre strade in arterie più silenziose, efficienti e rispettose del pianeta che lasceremo alle prossime generazioni.