Un appassionato possessore di Tesla Model 3 ha intrapreso un esperimento audace: applicare moduli fotovoltaici operativi sulla copertura della propria vettura elettrica. L’intento era quello di creare un mezzo capace di autosostenersi energeticamente, in grado di ricaricarsi autonomamente senza necessità di collegamento alla rete elettrica.
L’iniziativa, ampiamente documentata attraverso contenuti video e riportata da numerose pubblicazioni a livello globale, ha generato un notevole interesse online. Ciononostante, analizzando più attentamente, si evidenziano significative limitazioni pratiche che ne ridimensionano l’applicabilità concreta.
L’auto elettrica alimentata dal sole: realtà limitata a pochi chilometri quotidiani
L’iniziativa dell’automobilista — un entusiasta di soluzioni ecologiche e tecniche autocostruite — prevedeva il montaggio di celle solari trasportabili sulla carrozzeria del veicolo, connesse in modo diretto all’accumulatore.
Con irraggiamento solare ottimale, l’impianto è stato in grado di rigenerare parzialmente l’energia della vettura, generando corrente sufficiente per coprire all’incirca 10-12 chilometri giornalieri, variando in base all’irradiazione e al rendimento del modulo.
Si configura quindi come un risultato tecnicamente valido, ma molto distante dal concetto di vettura completamente autonoma.
Secondo le informazioni raccolte, ogni sessanta minuti di esposizione solare diretta produceva circa 1,6 chilometri di percorrenza. In sostanza, occorrerebbero intere giornate con cielo sereno per accumulare energia equivalente a un breve spostamento cittadino.
Le barriere fisiche del sogno fotovoltaico: area ridotta e rendimento contenuto
Nonostante il fascino dell’idea, le leggi della fisica stabiliscono vincoli precisi. La zona superiore di una Tesla Model 3 offre meno di due metri quadrati di spazio: una dimensione insufficiente per produrre quantità rilevanti di elettricità, persino utilizzando tecnologie avanzate.
In aggiunta, la vettura non rimane costantemente orientata verso il sole con l’angolazione ideale, e i moduli installati in maniera improvvisata alterano la forma aerodinamica e diminuiscono il rendimento complessivo del veicolo.
Il risultato finale evidenzia che, sebbene il test confermi la possibilità tecnica di una micro-ricarica attraverso il sole, non permette di abbandonare completamente la ricarica convenzionale. L’aspirazione di muoversi indefinitamente senza costi energetici rimane, al momento, più un’aspirazione che una possibilità concreta.
Tesla e la visione dell’automobile fotovoltaica: prospettiva futura?
Elon Musk aveva già menzionato in precedenza l’ipotesi di incorporare celle solari nelle coperture dei veicoli Tesla, ma l’iniziativa è stata ripetutamente rinviata per via del rendimento ancora inadeguato rispetto a peso e investimenti necessari.
Altri produttori automobilistici, come Aptera Motors, Lightyear e Sono Motors, stanno invece lavorando su prototipi completamente concepiti per utilizzare l’energia solare, con superfici studiate appositamente e moduli incorporati nella scocca.
Il caso del possessore di Tesla Model 3 evidenzia che la ricarica fotovoltaica artigianale è realizzabile, ma ancora inadeguata per l’utilizzo regolare.
Rappresenta tuttavia un messaggio significativo: la mobilità futura sarà sempre più integrata tra energia solare e sistemi di accumulo, verso un paradigma di autonomia energetica e rispetto ambientale.
Fonte: @TheTechofTech
