Archiviati i festeggiamenti del nuovo anno, è tempo di alzare gli occhi al cielo per ammirare il primo plenilunio del 2026: nella notte del 3 gennaio brillerà la Luna del Lupo, denominazione che affonda le radici nella cultura nordamericana e nel mitico rapporto tra questo satellite e i lupi selvatici. Un appuntamento da non perdere!
L’origine del nome Luna del Lupo
Secondo quanto riportato da Moongiant, sebbene non esistano evidenze scientifiche che confermino un reale collegamento tra questi magnifici predatori e le fasi lunari (malgrado l’immagine classica del lupo che ulula verso la luna piena), resta indiscutibile che i lupi risultino più vocali e attivi proprio a gennaio, periodo in cui ha inizio la loro fase riproduttiva. In questo mese ululano con maggiore intensità e aggressività per delimitare i confini del proprio territorio.
Questa connessione è talmente radicata da essere presente anche in culture diverse: il termine gaelico per gennaio, Faoilleach, trae origine dalla parola che indica i lupi, faol-chù, nonostante questi animali siano scomparsi dalla Scozia da secoli.
Il termine sassone per il primo mese dell’anno è Wulf-monath, letteralmente Wolf Month [“mese del lupo”], mentre in Giappone gennaio ospita la celebrazione della divinità lupo, Ooguchi Magami. Particolarmente suggestiva è la credenza della tribù Seneca, secondo cui il legame tra lupo e Luna sarebbe così profondo che un lupo avrebbe dato vita alla Luna stessa, “cantandola” fino a farla apparire nel firmamento.
L’incontro ravvicinato tra Luna e Giove

Il 3 gennaio la Luna non offrirà soltanto lo spettacolo del plenilunio: il nostro satellite naturale si troverà infatti anche in congiunzione con il gigante gassoso Giove. Questo fenomeno celeste sarà osservabile a occhio nudo, condizioni meteorologiche favorevoli permettendo (nell’immagine è rappresentato il panorama celeste del 3 gennaio 2026 attorno alle ore 20.00).
Felice Anno Nuovo!
Fonte: Moongiant
