Il 2026 promette meraviglie astronomiche gratuite per tutti gli appassionati del cielo notturno. Tra gli eventi più attesi: due eclissi lunari (totale e parziale), una magnifica Superluna nella notte di Natale, due microlune e il ritorno della suggestiva Luna Blu. Unica assente sarà la Luna Nera, prevista per il 2027.
Scopriamo insieme gli appuntamenti imperdibili, mese dopo mese!
Gennaio

L’anno si apre con la Luna del Lupo il 3 gennaio, denominazione che affonda le radici nella cultura americana e nel legame simbolico con questi magnifici predatori.
Sebbene non esistano conferme scientifiche che colleghino i lupi al ciclo lunare, è innegabile che gennaio coincida con la loro stagione degli amori, quando diventano particolarmente vocali per marcare il territorio attraverso ululati intensi e ripetuti.
Il collegamento è così radicato che numerose culture lo hanno tramandato: in gaelico gennaio si dice Faoilleach, termine derivato da faol-chù (lupo), nonostante questi animali siano scomparsi dalla Scozia da secoli.
I sassoni chiamavano gennaio Wulf-monath (mese del lupo), mentre in Giappone si celebra la festa del dio lupo Ooguchi Magami. La tribù Seneca credeva addirittura che un lupo avesse generato la Luna attraverso il suo canto.
Il novilunio sarà visibile il 18 gennaio.
Febbraio

Febbraio inizia immediatamente con il plenilunio: il 1° si manifesterà la Luna della Neve, così battezzata dai nativi americani poiché questo periodo portava le nevicate più abbondanti. Le antiche tribù osservavano gli alberi piegarsi sotto il peso del gelo e le persone radunarsi strette attorno al fuoco per scaldarsi.
I Celti la denominavano Luna di ghiaccio o Luna ossea per ragioni simili.
Tuttavia, non tutte le tradizioni associano questo plenilunio al rigore invernale: gli Hopi la consideravano Luna della Purificazione e del Rinnovamento, mentre gli antichi cinesi la chiamavano Luna che sboccia.
Il novilunio arriverà il 17 febbraio.
Marzo

Il 3 marzo arriva il primo grande spettacolo del 2026: l’eclissi totale di Luna, la vera Luna Rossa. Purtroppo non sarà osservabile dall’Italia, verificandosi nelle ore mattutine quando il nostro satellite è sotto l’orizzonte, ma sarà disponibile in diretta streaming.
Durante un’eclissi totale, il fenomeno si manifesta quando l’ombra terrestre, proiettata dal Sole, copre completamente il satellite nel momento in cui questo si trova in fase piena e i tre corpi celesti sono perfettamente allineati.
Il Sole illumina la Terra, che proietta la propria ombra sulla Luna, la quale appare rossa perché la nostra atmosfera filtra tutte le componenti della luce bianca lasciando passare solo quella rossa (fenomeno chiamato scattering di Rayleigh, lo stesso che rende il cielo azzurro di giorno e rosso al tramonto).

Sarà anche luna piena, visibile in serata in tutto il suo splendore: la Luna del Verme (o Luna del Lombrico), così denominata per i lombrichi che emergono dal terreno quando la terra si riscalda a marzo, richiamando i pettirossi. Il nome rappresenta anche un gioco linguistico in inglese tra worm moon (luna del lombrico) e warm moon (luna tiepida), dato che le temperature diventano più miti.
Curiosità: questa denominazione potrebbe provenire solo dalle tribù meridionali, poiché i lombrichi non erano nativi del Nord America (quelli attuali sono specie invasive portate dai coloni).
Per le tribù settentrionali come gli Shawnee era la Luna della linfa, segnale per iniziare la raccolta dello sciroppo d’acero.
Il novilunio è previsto per il 19 marzo, giorno della Festa del Papà in Italia.
Aprile

Quest’anno il plenilunio cade il 2 aprile, risultando così il primo della primavera e determinando anche la data della Pasqua: il concilio di Nicea del 325 d.C. stabilì che questa festività si celebrasse sempre la domenica seguente al primo plenilunio primaverile.
Poiché l’equinozio primaverile del 2026 avverrà il 20 marzo, il primo plenilunio di stagione sarà proprio quello di aprile, quindi la Pasqua si festeggerà domenica 5 aprile.
Il 2 aprile osserveremo la Luna Rosa. A differenza della luna rossa che si verifica durante un’eclissi totale, questo è un nome tradizionale americano che non ha relazione con il colore effettivo.
Il termine Full Pink Moon deriva dall’abbondanza di muschio phlox, un piccolo fiore rosa che tipicamente inizia a diffondersi sul terreno all’inizio della primavera.
Anche altre denominazioni di questo plenilunio rimandano alla stagione che fiorisce: la tribù Comanche la chiamava Luna nuova di primavera, mentre per Tlingit e Sioux era la Luna che sboccia.
Il novilunio sarà visibile il 17 aprile.
Maggio

Maggio sarà eccezionale per il nostro satellite, con 5 fasi lunari e ben due pleniluni. Il 1° maggio apparirà la splendida Luna dei Fiori, così battezzata nella tradizione americana per il cambiamento climatico tipico di questo mese. Altre denominazioni richiamano l’inizio primaverile: gli Anishnaabe la chiamavano Luna in fiore, Apache e Lakota la Luna delle foglie verdi, i Mohawk la Luna della grande foglia.
Il 31 maggio arriverà il secondo plenilunio, una stupenda microluna Blu, quindi ritornerà la Luna Blu assente dal 2024, e la vedremo “più piccola” essendo all’apogeo (punto dell’orbita lunare più distante dalla Terra). Precisiamo che, come Superluna, anche microluna non è una definizione ufficiale dell’International Astronomic Union.

Anche ‘Luna Blu’ non è terminologia ufficiale e non si riferisce al colore del satellite, che rimane invariato: il nome deriva dalla sua presunta rarità, dall’espressione inglese “once in a blue moon” (“una volta ogni luna blu“), usata per indicare qualcosa di non comune (anche se questo fenomeno si verifica ogni 3-5 anni).
Esistono due definizioni di Luna Blu: l'”originale” indica la terza luna piena in una stagione che ne contiene quattro, collegata all’antico termine inglese “belewe” (tradire), perché inganna facendo credere che la stagione sia finita.
La seconda definizione, nata per errore dall’astronomo dilettante James Hugh Pruett nel 1946 sulla rivista Sky & Telescope, indica una seconda luna piena nello stesso mese, come quella di maggio 2026. L’errore si diffuse dopo essere stato ripreso nel programma radiofonico StarDate nel 1980 e nel gioco Trivial Pursuit del 1986. Oggi è considerata una seconda definizione valida.
Il novilunio arriverà il 16 maggio.
Giugno

Il 30 giugno ritorna la microluna, fenomeno meno spettacolare della Superluna ma comunque affascinante, in cui la luna piena (o anche la Luna Nuova, che però non è visibile) si trova all’apogeo (punto dell’orbita più distante dalla Terra). Ricordiamo che, come Superluna, anche microluna non è una definizione ufficiale dell’International Astronomic Union.

Il primo plenilunio estivo sarà la Luna delle Fragole, così denominata dai nativi americani perché segnalava l’inizio della raccolta delle fragole in Nord America. In Europa era chiamata Luna di miele, ma anche Luna calda o Luna di fieno.
La Luna di miele, espressione usata ancora oggi per il viaggio di nozze, richiama l’idromele, bevanda alcolica prodotta dalla fermentazione del miele, consumata fin dal Neolitico e presente anche nell’Antico Egitto.
In molte regioni europee, alle coppie appena sposate veniva tradizionalmente donata una quantità di idromele sufficiente per un mese intero. Si credeva che questa bevanda favorisse la procreazione. Poiché anticamente il tempo era scandito dalle fasi lunari anziché dal calendario gregoriano, si parlava di “luna di miele” come il periodo in cui la coppia consumava la bevanda per procreare.
Il novilunio è previsto per il 15 giugno.
Luglio

Il caldo sarà intenso quando osserveremo il plenilunio del 29 luglio, quando splenderà la Luna del Cervo, così chiamata nella tradizione americana per le nuove corna dei cervi che crescono in questo periodo. È nota anche come Luna piena dei temporali, più frequenti in questa stagione.
I Cree la denominavano Luna Muta, per i Tlingit era la Luna di Salmone, per gli Anishinaabe Luna di bacche, e per Algonchini e Ojibwe Luna di Lampone. Questo plenilunio ha assunto nei secoli nomi differenti ma tutti collegati all’estate dell’emisfero boreale.
Non sempre è estate durante il plenilunio di giugno, così come non è garantito che lo sia ancora a settembre, mentre ad agosto, pur essendo pienamente estivo, le giornate si accorciano notevolmente e talvolta il tempo peggiora, quindi per molti l'”aria autunnale” si avvicina.
Il novilunio sarà visibile il 14 luglio.
Agosto

Finalmente ritorna uno spettacolo straordinario visibile dall’Italia: una magnifica eclissi parziale di luna. Il 28 agosto anche nel nostro Paese osserveremo la “luna mangiata”, evento forse meno spettacolare dell’eclissi totale ma comunque affascinante, in cui vedremo il satellite non più in fase piena ma “divorato” in poche decine di minuti.
Questo avviene quando l’ombra terrestre, illuminata dal Sole, oscura parzialmente il satellite nel momento in cui questo è in fase piena e i tre corpi celesti sono allineati, con il Sole che illumina la Terra, la quale proietta parzialmente la sua ombra sul nostro satellite.

Protagonista di questo meraviglioso evento sarà la Luna dello Storione, così battezzata nella tradizione americana per l’abbondanza di pesce nei Grandi Laghi tipica di questo periodo. Ma agosto è anche tradizionalmente il mese della raccolta del grano, motivo per cui questa luna è conosciuta anche come Luna del grano (il suo simbolo è infatti la spiga di grano).
Talvolta è chiamata anche Luna Rossa, per l’alone rossastro che a volte la circonda a causa del calore estivo. Nulla a che vedere con la “vera” luna rossa, ovvero il satellite in eclissi totale che diventa effettivamente rosso perché, non raggiunto dalla luce solare diretta, è illuminato solo dai raggi solari “filtrati” dall’atmosfera terrestre che lascia passare solo la componente rossa.
Il novilunio sarà il 12 agosto, quando in Europa (ma non in Italia), dopo quasi 30 anni, tornerà l’emozionante eclissi totale di Sole.
Settembre

Il 26 settembre osserveremo la Luna del Raccolto, così denominata perché è il plenilunio più vicino all’equinozio autunnale, che nel 2026 è previsto il 23 settembre alle 02.05 ora italiana. Questo plenilunio non cade sempre a settembre, può verificarsi anche a ottobre, come accaduto nel 2020.
I nativi americani la chiamavano così per il grande lavoro di raccolta che poteva proseguire anche notturno sotto la luce del plenilunio, che era quindi molto apprezzato. Come per molti altri, anche questo nome è attribuito alla tribù degli Algonchini, la più numerosa.
Ma esistevano altre tribù con tradizioni diverse: questo plenilunio è chiamato anche Luna del Mais, perché uno dei prodotti raccolti a settembre era proprio il mais.
Il novilunio è previsto per l’11 settembre.
Ottobre

Il plenilunio tornerà il 26 ottobre, quando ammireremo la Luna del Cacciatore, così denominata dai nativi americani perché era ormai necessario raccogliere provviste per l’inverno imminente. I campi erano animati da intensa attività venatoria, in un periodo ancora senza neve con molti animali ancora “disponibili”.
Ma non sempre questo plenilunio aveva questo nome: a volte è chiamata anche Luna del Sangue o Luna Sanguigna sempre per la “spietata” caccia, oltre a essere la Luna del Raccolto se risulta la più vicina all’equinozio autunnale.
Il novilunio è previsto per il 10 ottobre.
Novembre

Anche a novembre il plenilunio sarà a fine mese, precisamente il 24. Sarà la Luna del Castoro, così chiamata nella tradizione americana perché questo è il periodo in cui si posizionavano le trappole per castori prima del congelamento delle paludi, per procurarsi calde pellicce invernali (secondo un’altra interpretazione, il nome deriverebbe dal fatto che i castori in questo periodo si preparano al letargo).
Ma non solo, perché questo plenilunio arriva generalmente in un periodo particolarmente freddo nell’emisfero boreale, da cui il nome di Frosty Moon, ma anche Luna di Gelo.
È conosciuta anche come Luna del Lutto, perché il plenilunio di novembre è associato spiritualmente al cambiamento personale, alla riflessione interiore, alla capacità di lasciar andare il vecchio per accogliere il nuovo, all’inverno incombente, e quindi in un certo senso alla “morte”, intesa come nuovo inizio della propria esistenza.
In una versione meno malinconica, il plenilunio di novembre è visto come momento in cui il tempo sembra sospeso tra due stagioni, ideale per fermarsi a riflettere sulla propria vita, sulla volontà di attuare quel “cambiamento personale” a lungo immaginato ma mai concretizzato.
Questo plenilunio ci offre l’opportunità di prepararci alla crescita futura identificando le abitudini, le relazioni e gli stili di vita a cui siamo attaccati ma che non ci servono più, dandoci la spinta necessaria per iniziare o modificare gli aspetti stagnanti della nostra esistenza.
Il novilunio sarà il 9 novembre.
Dicembre

Dicembre sarà un altro mese “speciale” per il satellite, con 5 fasi lunari, in particolare con due Ultimi Quarti, rispettivamente il 1° e il 30 dicembre. Ma soprattutto, finalmente ritorna la Superluna, quel fenomeno meraviglioso per cui la luna ci appare più grande e luminosa del solito perché vicina al perigeo, ovvero al punto della sua orbita più vicino alla Terra. Questa Superluna ha qualcosa di speciale: splenderà proprio la notte di Natale, il 24 dicembre.

Come sempre specifichiamo, la definizione di Superluna non è mai stata confermata dall’International Astronomic Union, quindi resta non ufficiale. Detto ciò, con Superluna si intende spesso quanto scritto dall’astrologo Richard Nolle nel 1979, secondo cui una luna piena o nuova è “Super” se raggiunge almeno il 90% del suo massimo perigeo. In altre parole, è Superluna una luna che dista dalla Terra non più di 361.885 km, misurata dai centri dei due corpi celesti.
Come spiega Timeanddate, l’orbita lunare attorno alla Terra non è un cerchio perfetto ma ellittico, con un lato più vicino al nostro pianeta rispetto all’altro. Di conseguenza, la distanza tra Luna e Terra varia durante il mese e l’anno (in media, tale distanza è di circa 382.900 chilometri).
Rispetto a una microluna, ovvero una luna piena prossima all’apogeo (punto dell’orbita più lontano dal nostro Pianeta), una Superluna può apparire fino al 13-14% più grande e fino al 27-30% più luminosa.
La Vigilia di Natale osserveremo quindi la (Super) Luna delle Lunghe Notti, così chiamata nella tradizione americana, quando nell’emisfero boreale si vivono le notti più lunghe dell’anno. Ma arriva anche il vero freddo e quindi questo plenilunio era chiamato anche Luna Fredda.
I nativi americani non sono gli unici ad aver attribuito nomi ai pleniluni: il plenilunio di dicembre è infatti conosciuto anche come Luna prima di Yule, dove Yule è il solstizio invernale, nome attribuito da genti di origine celtica.
La parola sembra derivare da quella scandinava o anglosassone ‘Iul‘, o dal norvegese “jul” che significa “ruota”, indicando una data che segna il punto definitivo nella Ruota dell’Anno, e qui il riferimento torna all’inverno: infatti nell’emisfero boreale, al solstizio invernale, si vive la notte più lunga dell’anno.
Il novilunio, ultimo dell’anno, sarà il 9 dicembre.
Buon Anno a tutti con la Luna e i suoi meravigliosi spettacoli!
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Fonti: Moongiant / Timeanddate/eclipse / Timeanddate/Supermoon / Timeanddate/Blue moon / Timeanddate/Micromoon
