In una scuola elementare del Kentucky, un professore ha dimostrato come l’innovazione tecnologica possa migliorare concretamente l’esistenza di un giovane allievo. Scott Johnson, educatore specializzato in STEAM (scienze, tecnologie, ingegneria, arti e matematica) presso la Red Cross Elementary School, ha convertito la sua classe in un vero centro di progettazione solidale.
La storia ha avuto inizio quando l’insegnante ha osservato che Jackson Farmer, uno dei suoi ragazzi, indossava un arto artificiale in gomma completamente inerte, utilizzato unicamente per apparire “normale”. Johnson, spinto da determinazione e ingegno, ha scelto di sfruttare le stampanti tridimensionali disponibili nell’istituto per realizzare un’alternativa superiore: un dispositivo protesico autentico, maneggevole e operativo.

Il lavoro di squadra che ha trasformato un sogno in realtà
Dopo diversi mesi di prove, ricerche e serate dedicate alla progettazione, il docente ha scoperto nella piattaforma E-Nable la soluzione vincente. Questa organizzazione mondiale di volontari impiega la tecnologia di stampa tridimensionale per produrre dispositivi protesici economici. Attraverso il supporto di esperti provenienti da ogni angolo del pianeta, Johnson ha affinato il suo lavoro, assemblando una struttura componibile costituita da bioplastica ricavata dal mais, componenti metallici, lenze da pesca e minuscoli elastici.
L’intera apparecchiatura è costata approssimativamente tra i 20 e i 30 dollari, presenta un peso ridottissimo e funziona senza alimentazione elettrica. Il meccanismo è puramente fisico: flettendo il polso, Jackson riesce a chiudere le dita, mentre rilassandolo può riaprirle. Un sistema elementare ma brillante.
L’emozione del giovane studente
Nel momento in cui il dispositivo è stato completato, dopo 25 ore di lavorazione tridimensionale e 4 ore di assemblaggio, Johnson lo ha donato al ragazzo, che frequentava già la quarta classe. Jackson, visibilmente commosso, ha affermato che “appariva impeccabile”. Da quell’istante ha avuto la possibilità di impugnare cose, divertirsi e addirittura tentare la scrittura.
Attualmente nel laboratorio STEAM dell’istituto sono disponibili componenti di riserva e ulteriori modelli sperimentali. Jackson ha acquisito le competenze per operare autonomamente con la stampante 3D e conserverà i dati digitali del progetto, potendo così riprodurre l’arto quando sarà più grande. Un insegnamento che supera la semplice tecnica: attraverso fantasia, compassione e qualche materiale plastico, un educatore ha evidenziato il vero significato dell’innovare per il beneficio collettivo.
Fonte: Kentucky Teacher
