Come l’Internet delle Cose Mediche rivoluziona diagnosi e cure

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Questa terminologia anglosassone, decisamente più efficace rispetto alla versione italiana “Internet delle Cose”, identifica l’insieme di apparecchiature (chiamate genericamente “things”, cioè “cose”) che hanno la capacità di connettersi alla rete Internet e che, grazie a sensori specifici, possono trasmettere e acquisire informazioni.

L’IoT rappresenta oggi una tecnologia affermata in diversi settori, sebbene la sua rilevanza vari notevolmente da un campo all’altro. Nel comparto manifatturiero, ad esempio, l’IoT risulta cruciale per ottimizzare i processi di produzione, minimizzare gli sprechi e i periodi di inattività, oltre che contenere le spese operative. Anche nei comparti agricolo, dei trasporti e della logistica l’IoT sta registrando una crescita significativa, ma è nel campo della sanità che negli ultimi anni questa tecnologia ha conosciuto uno sviluppo davvero straordinario.

In questo contesto si utilizza più specificamente il termine IoMT, acronimo di Internet of Medical Things, la cui versione italiana (Internet delle Cose Mediche) forse non rende pienamente l’importanza e la portata del fenomeno.

Data la rilevanza dell’Internet of Things in ambito sanitario, risulta utile esaminare sinteticamente il contributo che questa tecnologia offre nel campo diagnostico e nella cura delle patologie croniche.

Come l’IoMT trasforma la diagnostica medica

Uno dei settori sanitari dove l’Internet of Medical Things esercita un’influenza notevole è quello della diagnostica. Esistono infatti apparecchiature IoMT che possono essere integrate con i principali strumenti di imaging (come le macchine per ecografie, tomografie computerizzate e risonanze magnetiche), consentendo analisi veloci e al contempo più accurate.

Un ulteriore esempio è costituito dalle smart pills (capsule intelligenti) dedicate al controllo gastrointestinale, che attraversando il sistema digestivo del paziente possono trasmettere informazioni tramite tecnologia wireless, fornendo dati utili per scopi diagnostici.

Sempre più diffusi sono anche i polisonnigrafi intelligenti, impiegati per diagnosticare e monitorare la OSAS (Obstructive Sleep Apnea Syndrome), la sindrome delle apnee ostruttive notturne.

La sorveglianza sanitaria da remoto

Uno degli aspetti probabilmente più conosciuti anche tra i non addetti ai lavori dell’Internet of Medical Things riguarda la sorveglianza sanitaria da remoto.

In questa categoria rientrano diverse tipologie di dispositivi, tra cui smartwatch, sensori da indossare, wearable ECG (elettrocardiografi portatili), misuratori di pressione digitali connessi (che trasmettono i valori pressori), i già menzionati polisonnigrafi intelligenti e i glucometri connessi (che rilevano la glicemia e possono generare notifiche immediate in presenza di ipo- o iperglicemia).

Tutti questi strumenti permettono di controllare molteplici parametri clinici da remoto, al di fuori degli ambienti sanitari tradizionali (ospedali, Pronto Soccorso, studi medici ecc.).

La sorveglianza a distanza viene impiegata sempre più frequentemente nella gestione di diverse patologie croniche quali malattie cardiovascolari, diabete mellito, ipertensione arteriosa e altre condizioni.

In tale contesto, l’IoMT svolge una doppia funzione: da un lato permette spesso di individuare tempestivamente, e talora evitare, il manifestarsi di eventi critici e, dall’altro, contribuisce a diminuire gli accessi non indispensabili ai servizi di emergenza, riducendo significativamente la pressione sulle strutture ospedaliere.