Bambina dislessica di 11 anni crea occhiali rivoluzionari e trionfa

occhiali dislessia

Quando la maggior parte dei suoi compagni di classe si concentra su giochi e lezioni quotidiane, Millie Childs, appena undicenne, ha già convertito un ostacolo personale in una soluzione innovativa destinata a supportare innumerevoli giovani. La sua creazione, un paio di occhiali specifici per la dislessia dotati di lenti cromatiche progettate per alleviare l’affaticamento visivo durante la lettura, le ha fruttato un prestigioso premio nel settore ingegneristico, catturando l’interesse di esperti e media a livello globale.

Stando alle statistiche europee più accreditate, la dislessia colpisce dal 9 al 12% degli individui nel mondo, con una fascia compresa tra il 2 e il 4% che manifesta forme particolarmente acute. Questi numeri descrivono una condizione diffusa ma spesso invisibile: in praticamente ogni aula ci sono studenti che affrontano quotidianamente la sfida della lettura e della comprensione testuale, combattendo non solo con le difficoltà didattiche ma anche con l’incomprensione sociale. Per Millie, che convive personalmente con la dislessia, questo disturbo non rappresentava un limite da accettare passivamente.

Facilitare la lettura senza tensioni

occhiali dislessia
©Primaryengineer

Millie non ha mai tentato di “guarire” dalla dislessia o di nasconderla. Ha compiuto un gesto molto più significativo, specialmente considerando la sua giovane età: ha analizzato ciò che le creava disagio e ha cercato di elaborare una risposta pratica, utilizzabile e concepita da una giovane per altri giovani. Da questa riflessione sono emersi gli occhiali per dislessici, realizzati con lenti cromatiche in grado di ridurre l’eccesso di stimoli visivi e rendere la lettura più scorrevole e meno affaticante.

La sua intuizione si collega a un ambito di ricerca sempre più esplorato dalla scienza, secondo cui la dislessia non è necessariamente correlata a capacità intellettive inferiori, ma a un differente processo di elaborazione cognitiva. Diverse ricerche indicano, infatti, che questa caratteristica può accompagnarsi a notevoli doti creative e a un ragionamento originale. Nel caso di Millie, la diversità si è rivelata un autentico catalizzatore di innovazione.

Dal progetto infantile alla realizzazione tecnica

L’intuizione di Millie è stata sottoposta al concorso Primary Engineer, un programma che collega le proposte dei più piccoli con ingegneri e realtà industriali specializzate. Il suo progetto ha immediatamente colpito l’attenzione: i tecnici coinvolti hanno riconosciuto in quei disegni ben più di una fantasia infantile e hanno scelto di trasformarli in un modello operativo.

A curare la realizzazione sono stati i gruppi di lavoro di Thales UK, che hanno sviluppato occhiali equipaggiati con illuminazione LED incorporata, tonalità personalizzabili e studiati per adeguarsi alle necessità visive individuali di ciascun utilizzatore. Il prodotto finale è un dispositivo che ottimizza il benessere visivo e trasforma la lettura in un’attività meno gravosa, provando come un’intuizione nata dall’esperienza diretta possa trasformarsi in una risposta tecnologica effettiva.

Questo iter ha condotto Millie a ottenere una medaglia d’oro al concorso Primary Engineers, un riconoscimento che abbatte definitivamente un pregiudizio ancora largamente radicato: le persone con dislessia non hanno minori capacità, semplicemente ragionano secondo modalità differenti.

Il lavoro di Millie commuove perché scaturisce da un’esperienza autentica e non da un ambiente di ricerca distante dalla vita reale. Risponde a un’esigenza comune a milioni di studenti, celebra un approccio cognitivo alternativo e ha ottenuto il consenso di ingegneri qualificati. Soprattutto, restituisce autostima agli alunni che si percepiscono “fuori norma”, evidenziando che persino un ostacolo può trasformarsi in una risorsa.

La sua vicenda stimola anche una considerazione più generale. Quante proposte geniali vengono trascurate semplicemente perché provengono da bambini che non corrispondono agli standard convenzionali? In Francia, come in altri Stati europei, le istituzioni sanitarie enfatizzano l’importanza di un percorso di assistenza organizzato per i minori dislessici, dalla rilevazione tempestiva fino agli adeguamenti scolastici necessari. L’esperienza di Millie evidenzia quanto sia cruciale dare ascolto ai più piccoli.

In conclusione, ciò che emerge è un messaggio intenso e chiaro: quando smettiamo di interpretare le difficoltà come mancanze, possiamo individuare capacità eccezionali dove meno le immaginiamo.

Fonte: Primaryengineer