La capsula Crew Space Transportation (CST-100) di Boeing ha raggiunto due pietre miliari nel corso del mese di maggio. Per prima cosa, ha completato i suoi test aerodinamici in una galleria del vento. Come secondo traguardo, ha eseguito alcuni test sul sistema del propellente idraulico di Atlas 5, il veicolo di lancio spaziale con il quale si effettueranno i voli orbitali.
Durante le prove di routine, gli ingegneri hanno montato un modello in scala del razzo integrato Atlas 5 e della capsula CST-100 in una galleria del vento di 3,5 m di diametro. L'obiettivo era valutare il flusso d'aria sopra il veicolo di lancio. L'esperimento si è svolto nel Centro di ricerca Ames della Nasa.
I test condotti da Boeing e da United Launch Alliance (ULA) sono stati progettati per raccogliere dati sul modo in cui Atlas 5 e CST-100 risponderanno alle forze aerodinamiche. “La capsula CST-100 e Atlas V, connessi dal relativo adattatore, si sono comportati secondo le attese ed hanno confermato le nostre aspettative sul loro comportamento complessivo durante il volo”, ha commentato John Mulholland, vice presidente di Boeing e program manager per i Commercial Programs.
Dopo la chiusura del programma Space Shuttle, due anni fa, la Nasa è stata costretta a servirsi dei lanci della Soyuz russa per portare i propri astronauti sulla Stazione Spaziale Internazionale. Il contratto con la Boeing, il cui valore ammonta a 460 milioni di dollari, è una delle tre iniziative concorrenti sostenute finanziariamente dall'agenzia spaziale americana per trovare il modo adeguato di effettuare regolarmente voli verso la Iss. Nel mese di agosto 2012, Boeing e i suoi “avversari”, SpaceX e Sierra Nevada Corporation, vinsero lo Space Agreements Act istituito dalla Nasa, concedendo loro complessivamente oltre 1,1 miliardi di euro per far progredire i progetti di ciascuna società.
Il CST-100 di Boeing dovrebbe essere in grado di trasportare un equipaggio di sette persone in orbita. Sarà lanciato dal razzo Atlas 5 per mezzo del bimotore Centaur dalla base consueta di Cape Canaveral. Finora, infatti, i 38 voli erano stati operati dal monomotore Centaur.
Boeing ha già completato le altre tappe delineate dalla Nasa. Una di queste è stata raggiunta nel marzo di questo anno, quando è stato possibile testare un tipo di rifornimento con ossigeno liquido del razzo Atlas 5.
In una dichiarazione rilasciata venerdì 31 maggio, la Nasa ha affermato che Boeing è sulla buona strada per completare tutte le 19 tappe previste dai collaudi entro la metà del 2014. Nei prossimi mesi, Boeing prevede di testare i motori di manovra orbitale della capsula, un'interfaccia con il controllo della missione sita a Houston, il software e il sistema di rilevamento di emergenza del razzo Atlas 5.
Secondo i funzionari della Boeing, il primo volo orbitale pilotato della una capsula CST-100 dovrebbe avvenire nel corso del 2016. Una corsa contro il tempo considerato che le agenzie private come Virgin Galactic non stanno con le mani in mano. Nel mese di aprile, infatti, quest'ultima ha compiuto il primo test sul razzo SpaceShipTwo, durante il quale ruppe il muro del suono proprio sopra lo spazioporto di Mojave, in California.
“C'è un po' di impazienza, che credo sia naturale", afferma Alan Stern, vicepresidente associato del Southwest Tesearch Institute. “Ma sono molto ottimista. Il mondo sta per cambiare molto rapidamente come evidenziano questi veicoli".
Federica Vitale
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