Curiosity, il rover della Nasa al lavoro su Marte, potrebbe avere individuato le prove della presenza di vita sul pianeta rosso. In passato infatti Marte avrebbe potuto ospitare dei microbi. All'interno di un campione di roccia raccolto da Curiosity gli scienziati hanno identificato zolfo, azoto, idrogeno, ossigeno, fosforo e carbonio, alcuni degli ingredienti chimici fondamentali per la vita.
La roccia perforata da Curiosity da cui è stato prelevato un campione di suolo marziano si trova nell'antico letto di un 'torrente' nei pressi del Cratere Gale. Gli indizi sulla possibilità che l'arido ambiente marziano sia stato abitabile provengono dai dati restituiti dallo strumento Sam che ha analizzato i campioni raccolti da Curiosity e dallo strumento Chemin.
I dati indicano che l'area Yellowknife Bay che il rover sta esplorando possa aver ospitato un antico fiume o il letto di un lago che avrebbero potuto fornire “l'energia chimica” e altre condizioni favorevoli alla vita microbica. La roccia è costituita da una grana fine contenente minerali argillosi, solfati e altre sostanze chimiche. Questo ambiente antico umido, a differenza di altri luoghi su Marte, non sarebbe stato molto acido o estremamente salato.
“Una questione fondamentale per questa missione è se Marte era in grado di sostenere un ambiente abitabile”, ha detto Michael Meyer, scienziato di punta del programma di esplorazione di Marte della Nasa. “Da quello che sappiamo ora, la risposta è sì.”
“Minerali argillosi costituiscono almeno il 20 per cento della composizione di questo campione,” ha detto David Blake, ricercatore principale per lo strumento Chemin della Nasa. Tali minerali sono un prodotto della reazione di acqua relativamente fresca con minerali ignei, come olivina, anch'essi presenti nel sedimento. La reazione può avere avuto luogo all'interno del deposito sedimentario, durante il trasporto del sedimento, o nella regione di origine. La presenza di solfato di calcio insieme all'argilla suggerisce che il suolo è neutro o leggermente alcalino.
“La gamma di ingredienti chimici che abbiamo identificato nel campione è impressionante, e suggerisce abbinamenti come solfati e solfuri che indicano una possibile fonte di energia chimica per i microrganismi” ha aggiunto Paul Mahaffy, ricercatore principale della suite di strumenti Sam.
Gli scienziati hanno ora intenzione di lavorare con Curiosity nella zona per molte settimane prima di intraprendere il lungo viaggio verso le colline centrali del Cratere Gale, dove si trova il Monte Sharp.
Un risultato inatteso per la Nasa, che di recente aveva escluso la presenza, passata o meno, di vita su Marte.
Francesca Mancuso
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