Il sogno degli scienziati del Cern di Ginevra si è avverato, andando oltre i più ottimistici auspici. La tanto attesa collisione di protoni prevista per ieri, attorno alle 13. Dopo i problemi dell'ultim'ora, sistemati nella notte a tempo di record da oltre 200 ricercatori, lo scontro tra i protoni ha finalmente avuto luogo senza intoppi, sprigionando una grandissima quantità di energia.
Ed ecco cosa è apparso nei monitor dei 5 mila fisici del Cern durante la collisione: i protoni, lanciati gli uni contro gli altri dento l'Lhc, l'ormai famoso acceleratore di particelle, si sono letteralmente disintegrati creando spettacolari fontane di particelle ancora più piccole ed elementari di quelle che compongono gli atomi. Le immagini, chiaramente, sono state accompagnate da urla di gioia e commozione, innaffiate da litri di spumante.
Adesso, passata la giustificata euforia, i ricercatori dovranno mettersi al lavoro per esaminare i risultati ed i potenziali risvolti della collisione. Si interrogheranno sull'origine dell'universo, sul Big Bang e l'attimo che ha seguito l'esplosione, sulle dimensioni del nostro universo e sulla materia oscura, questa illustre sconosciuta che sembra essere la componente fondamentale del cosmo.
Oltre alle classiche domande sempre senza risposta sull'universo (e che oggi grazie all'esperimento del Cern potrebbero essere più vicine alla verità), i ricercatori potranno saperne di più anche sul "bosone di Higgs", la famosa particella di Dio, che potrebbe già essersi ricreata ieri dentro l'acceleratore.
Tanti i quesiti, tanti i misteri, ma la scienza si avvicina sempre di più a svelarli. Il "folle volo" di Ulisse oltre i limiti della conoscenza, va oltre il mito ed entra nella realtà.
Francesca Mancuso