Facebook annuncia DeepText, l’intelligenza artificiale che capirà ciò che scriviamo. Il social network non sarà più quindi solo un database di post, foto e video, ma una macchina intelligente che interpreta i nostri pensieri in modo da comprendere meglio i nostri bisogni e le nostre abitudini. Facebook dunque non leggerà, saprà.

Un’arma, Deep Text, che si preannuncia molto potente e che sfrutta le reti neurali, il sistema con il quale l’elettronica si ispira al cervello per ottenere i massimi risultati. In particolare, gli ingegneri di Facebook possono costruire reti neurali diverse attraverso una sorta di “compositore self-service” dal quale attingono pezzi e compongono l’architettura.

Lo strumento è in grado di portare ad una profonda comprensione del testo “con una precisione quasi umana” grazie ad un motore di “auto apprendimento” che migliora man mano che viene usato, come fosse una scatola a tentativi che impara dai suoi errori. Deep Text è talmente potente da lavorare con diverse migliaia di messaggi al secondo, e con più di 20 lingue.

“Il testo è la forma di comunicazione prevalente su Facebook – spiegano gli ingegneri del social network– Comprendere le sue varie forme può aiutare a migliorare le esperienze delle persone con i nostri prodotti, a capire se stiamo mostrando i contenuti che la gente vuole vedere e a filtrare i contenuti indesiderati come spam”.

Il fine dunque è solo quello di migliorare il rapporto con gli utenti? In realtà migliorare questo rapporto significa di fatto registrare le loro necessità e i loro bisogni, portando a prevedere quello che compreremo, per esempio, mostrando di conseguenza sulla nostra pagina pubblicità mirata. Uno strumento che si unisce alle analisi di marketing che da anni si compiono sulla piattaforma.

Problemi di privacy? Facebook sa già molto, e saprà ancora di più. Saremo noi a decidere che saprà troppo.

Roberta De Carolis

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