Dalla liuteria cremonese al Parmigiano Reggiano, dal cappello di Montappone al pane di Altamura, alla carta di Fabriano. Ma anche la fisarmonica di Vercelli, il merletto di Ascoli Piceno o la carota novella di Ispica. Google ha inaugurato una galleria virtuale di alcuni tra i più famosi prodotti italiani, con storia, immagini e contatti.
Sono oltre 100, note e meno, le eccellenze dell'artigianato e dell'agroalimentare made in Italy raccolte da Mountain View in una mostra virtuale realizzata appositamente per l'italia dal Google Cultural Institute.
Non è tutto, in pista anche un portale e un percorso formativo per aiutare le Pmi a conquistare l'economia digitale. Oggi solo il 34% delle piccole e medie imprese ha infatti un proprio sito internet e solo il 13% lo utilizza per fare e-commerce.
Il progetto punta dunque a far sì che le imprese siano in grado di cogliere i benefici del web. Da qui un portale dedicato (www.eccellenzeindigitale.it) e anche un percorso formativo sostenuto da Google insieme alla Fondazione Symbola e con il coordinamento scientifico dell'Università Cà Foscari di Venezia.
A presentare il piano complessivo, oltre al presidente di Unioncamere Ferruccio Dardanello, ieri c’era anche Carlo D'Asaro Biondo, Presidente Sud e Est Europa, Medio Oriente e Africa di Google, che ha criticato l'ipotesi di una web tax in Italia: “Bisogna fare attenzione a fare leggi nazionali che non tengano conto degli effetti della globalizzazione”.
E per Google quanto è costata l’operazione? Zero. Si tratta di una scommessa, ha fatto sapere la dirigenza, anche se l’iniziativa consolida senza ombra di dubbio la posizione di Big G in Italia. Magari in vista della banda larga.
Capablanca
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