Da Google a Youtube, passando per Nokia, nessuno ha resistito alla tentazione di “regalare” ai propri utenti il brivido del Pesce d'Aprile. Insomma, nella giornata di ieri non c'era da credere proprio a nulla! Ed è fuor di dubbio che la palma della vittoria per l'ingegno maggiore se l'è aggiudicata Google. Vediamo come.
Youtube sta per chiudere. E a sostegno della notizia un video semiserio nel quale, lo stesso gigante di Mountain View spiega come il popolare sito di video sia stato soltanto una gara per scoprire il miglior video pubblicato in rete. Tre minuti in cui appaiono i dirigenti della società a dare la notizia e rivelare il “duro” lavoro di 30 mila tecnici che, da mesi, spulciano oltre 150 mila video per scegliere il migliore. E lo stesso Tim Liston, il fantomatico direttore della competizione, afferma: “Siamo vicinissimi alla fine: da stanotte a mezzanotte, Youtube non accetterà più video”.
E cosa dire di Google Nose? Nella versione italiana, il promettente Google Olezzo prometteva agli utenti una nuova funzionalità: sentire gli odori su Internet. Un vero e proprio sogno esaudito grazie ad un nuovo tasto mediante il quale i googleiani avrebbero potuto scrivere una parola ed “assaporarne” l'aroma ad essa collegata. Un'app applicata anche agli smartphone i cui odori sarebbero stati sintetizzati in 15 milioni di improbabili “scentibyte” dell'altrettanto improbabile Google Aromabase.
Ancora Google: altro giro, altro scherzo. La fantomatica mappa del tesoro del pirata William Kidd, ritrovata da un team di Google Street View durante una recente spedizione nell'Oceano Indiano. Per l'occasione, è stata anche aggiunta una nuova funzionalità dal design molto intuitivo e dal motto curioso: “Se lavoriamo tutti insieme possimo risolvere il mistero!”.
E c'è poi Gmail Blue, un nuovo servizio di posta elettronica, identico alla versione classica, ma di colore blu: sfondo, tasti, parole digitate. Da non leggersi nulla! Una tecnologia per il cui sviluppo sarebbero serviti sei anni. “Se vi state domandando perché blu, la risposta è semplice: marrone era un disastro”. E, infine, Google avrebbe concluso le proprie bravate con +Emoticons, nuova modalità di Google+ che avrebbe permesso di aggiungere tag emozionali alle foto del social network.
Anche Nokia ha voluto divertirsi. L'ufficio stampa ha infatti diffuso un comunicato in cui annunciava il lancio del suo primo microonde, "il 5AM-TH1N6 Constellation con tecnologia eye-tracking per cuocere piatti appetitosi", con un "trasformatore 8-core super veloce ad alto voltaggio raffreddato ad acqua” e uno schermo touch screen sul frontale che “può essere utilizzato anche con dei guanti da forno". Un forno tanto “utile” quanto brutto per i suoi colori alquanto bizzarri: "il 5AM-TH1N6 Constellation sarà disponibile in diverse colorazioni, compresi il ciano gorgonzola, il giallo limone e il nero liquirizia".
Non è stato da meno il serio quotidiano britannico Guardian. Il direttore Alan Rusbridger aveva infatti annunciato il lancio dei Guardian Goggles, degli occhiali parodia di Google Glass, gli occhialini per la realtà aumentata. "Porteremo il nostro giornalismo di qualità direttamente ai vostri occhi", era l'annuncio che accompagnava quelli che altro non erano che un semplice paio di normalissimi occhiali. Solo che sarebbero stati in grado di inviare in tempo reale gli articoli del quotidiano all'interno del campo visivo di chi l'indossa. Il sogno di ogni giornalista, insomma. Anche di chi vi scrive!
Chiudiamo con l'altrettanto esilarante Twitter. Non da meno, il social network dei cinguettii ha riferito che, chiunque avesse voluto continuare a cinguettare i propri pensieri, avrebbe dovuto pagare un abbonamento di 5 euro al mese. Per tutti gli altri, sarebbe stata offerta la versione gratuita del social network, ovvero Twttr, nella quale però non si sarebbero potute usare le vocali. "Crediamo che eliminando le vocali incoraggeremo una forma di comunicazione più 'densa' ed efficace", ha spiegato il Twitter in un post. Come complicare la vita!
Federica Vitale
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