Relitti e reperti archeologici: a scovarli ci pensa il robot Tifone

robot tifone

Si chiama Tifone il robot tutto italiano che andrà alla ricerca di reperti archeologici e relitti nelle profondità del mare. A realizzarlo sono stati due team di ricerca del Dipartimento di Ingegneria Industriale e di Ingegneria dell'Informazione dell'Università di Firenze.

Nel corso di questa settimana nel bacino di Roffia, a San Miniato (Pisa), sono in corso le prove generali, che dovranno verificare il corretto funzionamento del robot, ossia la capacità dei sistemi di bordo di regolare correttamente velocità, inclinazione, rotta e profondità. Lungo 3,7 metri e con un peso di 170 kg, Tifone si muoverà ad una velocità di 5 nodi con un'autonomia di 8 ore.

Una volta finite le prove, Tifone dovrà rilevare, censire e monitorare i siti archeologici sottomarini, e andare a caccia di relitti e reperti fino a 300 metri di profondità. All'inizio il dispositivo opererà da solo, ma nelle missioni future, come spiega l'Università di Firenze, il robot sarà affiancato da due esemplari gemelli al momento in fase di costruzione, con i quali dialogherà attraverso modem a ultrasuoni.

Già nel corso della primavera, i tre veicoli saranno utilizzati per la prima volta insieme e simuleranno i movimenti di un branco di pesci. Il test sarà effettuato sul relitto dello "Scoglietto" all'Isola d'Elba, ad una profondità di 80 metri.

"Tifone fornirà uno straordinario supporto alla ricerca, monitoraggio e tutela del numeroso patrimonio archeologico – ha spiegato Benedetto Allotta del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell'Università di Firenze - il robot è in grado di visualizzare con un sonar e con due telecamere la superficie del fondale, di scansionarla in 3D e di renderla fruibile analogamente alle registrazioni di Google Maps e Street View. I modelli tridimensionali dei siti e dei reperti potranno essere utilizzati per una simulazione o una visita virtuale. Inoltre il veicolo è dotato di un ecografo in grado penetrare nei sedimenti e verificare la presenza di un reperto o artefatto archeologico".

Francesca Mancuso

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