Vivere per qualche istante nel corpo di un'altra persona, vedendo il mondo attraverso i suoi occhi e imitando automaticamente i suoi movimenti. Tutta opera di uno studente dell'Imperial College di Londra, Yifei Chai che col Pretender Project ha permesso di fare un vero e proprio balzo, anche se virtuale, nella vita altrui.
Lo studente ha utilizzato l'Oculus Rift di Microsoft Kinect per proiettare il punto di vista di una persona negli occhi di chi indossa il dispositivo, usato per i imitare i movimenti della persona. I dati vengono infatti utilizzati per inviare scariche elettriche tra i 40 e gli 80 volt a 34 diversi muscoli di chi lo indossa, costringendo l'utente ad imitarne il movimento.
In sostanza, se la persona A effettua un movimento, ad esempio portando la propria mano agli occhi, la persona che indossa Oculus è costretta a fare lo stesso.
”Ad un primo livello, il progetto esplora cosa significa controllare ed essere controllati. Inoltre, visto che gli utenti possono entrare nel corpo degli altri, si possono sperimentare, in prima persona, le interazioni sociali reali, e avere l'opportunità di comportarsi proprio come farebbe un'altra persona senza restrizioni fisiche,” spiega Chai.
Attualmente il sistema è ancora un prototipo con alcune limitazioni. Il software ha un ritardo, nel senso che i movimenti della persona controllata sono in ritardo di circa un secondo rispetto a quella che li compie per prima. Il sensore Kinect interpreta anche il movimento degli arti, anche i dispositivi del futuro riusciranno sicuramente a fornire migliori prestazioni.
Al momento, però, l'unico sbocco dell'idea di Chai sembra il gioco.
Francesca Mancuso
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