Stampa 3D: creato il primo esoscheletro per paraplegici

3ds donna paraplegica

Le stampanti 3D potranno aiutare i paraplegici a rimettersi in piedi e a tornare a camminare. Lo ha già fatto Amanda Boxtel che a Budapest, qualche giorno fa, ha mostrato il primo esoscheletro robotico stampato in 3D e in grado di garantirle tutti i movimenti.

In occasione di un evento di Singularity University a Budapest, è stato presentato il primo esoscheletro creato usando la stampa 3D. Più veloce da realizzare ed economico, il sistema è stato ideato e realizzato dall'azienda americana 3D Systems, in collaborazione con EksoBionics.

Amanda è la prima dei dieci collaudatori che proveranno l'esoscheletro. Il 27 febbraio 1992, la donna è rimasta paralizzata dalla vita in giù a causa di una caduta con gli sci ad Aspen. Diagnosi infausta la sua: per i medici non sarebbe mai più riuscita a camminare. Nonostante la sua paralisi, però, Amanda è tornata a farlo grazie alla tuta robotica creata con una stampante per il suo fisico.

Per realizzare un esoscheletro su misura, i progettisti hanno utilizzato la scansione 3D per digitalizzare le dimensioni fisiche di Amanda, dalle cosce agli stinchi fino alla colonna vertebrale, creando una sua immagine tridimensionale precisa su cui realizzare la tuta robotizzata. Sofisticati attuatori meccanici e controlli, fabbricati e forniti da EksoBionics, sono stati poi integrati con altri componenti stampati in 3D sulla base delle scansioni personalizzate, creando il primo sistema su misura realizzato con questa tecnica.

Questo progetto rappresenta il trionfo della creatività umana e della tecnologia messe insieme per ripristinare la mia funzionalità autentica con un design organico e alla moda”, ha raccontato Amanda Boxtel.