Uno smartphone da polso sembra proprio l’idea del 2013: sembra infatti che anche Microsoft stia progettando uno smart watch, dopo Apple con l’iWatch e Samsung, che pare aver risposto subito all’acerrimo rivale. D’altronde la Sony ha già messo in commercio un dispositivo del genere, anche se con diverse limitazioni. Non stupisce quindi che anche Bill Gates voglia lanciarsi in questo mercato. Ma commenti ufficiali non sono ancora arrivati.
Niente di originale dunque: Microsoft risponde di fatto a un mercato in espansione. “Riteniamo che la crescente domanda di gadget indossabili sia dovuta alla dimensione dello smartphone, diventata eccessiva perché il dispositivo sia portatile - ha commentato l'analista RBS Wanli Wang – Uno smart watch compatibile con i dispositivi di elettronica come smartphone e altri potrebbe attrarre i consumatori”. La società di ricerche Gartner prevede in particolare che questo settore potrebbe fruttare complessivamente fino a 10 miliardi dollari entro il 2016.
E d’altronde questa non è nemmeno la prima volta che Microsoft mostra interesse per i dispositivi indossabili. Il colosso informatico infatti, circa dieci anni fa, ha presentato un antesignano dello smart watch, che funzionava con un software di proprietà della stessa Microsoft. Il prodotto prevedeva un canone di abbonamento, e gli utenti potevano accedere a notizie in tempo reale. Ma le vendite si fermarono nel 2008.
Non sappiamo molto sulle eventuali caratteristiche tecniche di quest'ultimo prodotto. L’idea sarebbe infatti solo in fase di sviluppo di prototipo, per il quale le indiscrezioni prevedono un display da 1,5 pollici. Probabile comunque che lo smart watch sia compatibile con Android, che consenta la connessione diretta con i social network e che disponga di un meccanismo in tempo reale per le notifiche. Ma per ora nulla di ufficiale.
Microsoft dunque conferma di voler reagire ad un crescente declino del mercato dei pc, come ha dimostrato con la concreta possibilità di produrre una versione mini del suo tablet Surface. Si attende ora di capire chi avrà la meglio in questo particolare settore, vista la nutrita concorrenza.
Roberta De Carolis
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