
Il silicio tra qualche anno potrebbe essere solo un ricordo. I transistor del futuro infatti saranno a base di grafene e di altri materiali bidimensionali, dello spessore di un solo atomo come i calcogenuri dei metalli di transizione (TMD), il seleniuro di bismuto. Il loro uso potrebbe infatti rivoluzionare l'elettronica, permettendo di produrre transistor piccolissimi, fino a cinque nanometri, rispetto a quelli di oggi, grandi circa 20 nanometri.

I colori della chimica, ovvero Beautiful Chemistry, una collaborazione tra la Tsinghua University Press e l'Università della Scienza e della Tecnologia della Cina. Un'idea che tenta di rendere la chimica più accessibile e interessante al grande pubblico mediante le immagini. Queste tenteranno di proporre la fantasia di colori e forme creata dalle soluzioni e dalle reazioni fra elementi.

Le vie del grafene, oggi, sono infinite. Una nuova ricerca, pubblicata sulla rivista Advanced Functional Materials, suggerisce infatti che questo materiale, se trattato adeguatamente, potrebbe presto rendere flessibile la tecnologia touchscreen, riducendo significativamente i costi di produzione e consentendo di fabbricare display che si piegano.

L'ansia da batteria del cellulare che deve essere ricaricata sta per terminare. È tutto italiano, infatti, un nuovo sistema in grado di migliorare la qualità e la durata della batteria di smartphone e tablet, computer ed altri dispositivi elettronici grazie al grafene.

Un ascensore per lo spazio. Il sogno di fare un viaggetto al di fuori dei confini della Terra potrebbe essere più vicino. Merito di un nuovo materiale, la cui struttura è simile a quella dei diamanti. Per la prima volta, gli scienziati della Penn State University hanno scoperto come produrre nanofili di diamante ultra-sottili e dalle proprietà straordinarie, tra cui resistenza e rigidezza superiore a quella dei nanotubi e dei polimeri più forti oggi noti.

Se all'appuntamento con lo spazio voleste andarci vestiti alla moda, sappiate che ci sta pensando il MIT. Non una griffe da passarella, ma sicuramente un nome all'avanguardia nel campo della ricerca. Oggi alle prese anche con la possibilità di vestire gli astronauti in modo confortevole e, soprattutto, idoneo all'ambiente spaziale.

Non c'è limite alla creatività quando si tratta di Lego. Dopo aver appurato come i mitici blocchi colorati possano essere utilizzati anche per creare protesi o adoperati in esperimenti o progetti targati Nasa, oggi, chi è in procinto di sposarsi, dovrebbe sapere che è possibile confezionare anche abiti da sposa grazie ai mattoncini colorati.

Nascondere gli oggetti alla vista, piegando la luce. Il mantello invisibile da tempo è allo studio, con esiti ormai quasi sempre positivi. E se in Germania è già realtà, dai ricercatori dell'Università di Cambridge è stato sviluppato un nuovo metodo applicato ai materiali da costruzione che utilizzano la luce.