
I ragni e alcuni insetti utilizzano la seta per costruire ragnatele forti e strutture solide. Le loro 'tecniche' e i materiali prodotti sono stati copiati da alcuni scienziati che hanno capito come utilizzarli per qualcosa di ancora più sorprendente: i chip dei computer del futuro.

L'elettronica del futuro passa per i materiali che si dissolvono, in una parola biodegradabili. Non è una prospettiva molto distante, ma il frutto del lavoro portato avanti a quattro mani dai ricercatori della University of Illinois e della Tufts University di Medford, Massachusetts.

Produrre in laboratorio artificialmente le fibre di biossido di silicio, riproducendo il comportamento delle spugne di mare. Un team di ricerca dell'Istituto nanoscienze del Cnr, prendendo spunto dai processi biologici che regolano tali creature, ha trovato il modo di creare in laboratorio il minerale, già in fase di brevettazione.

Osservare da vicino l'infinitamente piccolo. A Zurigo gli scienziati dell'IBM sono riusciti ad osservare i legami chimici tra gli atomi delle molecole di nanografene, per la prima volta, utilizzando un microscopio a forza atomica (AFM) e a vedere la lunghezza e le differenze tra i legami osservati tra i singoli atomi di carbonio di tali molecole.

Esistono i materiali intelligenti? È la domanda a cui hanno tentato di rispondere, con successo, i ricercatori dell’Istituto superconduttori, materiali innovativi e dispositivi del Consiglio nazionale delle ricerche di Napoli (Cnr-Spin) in collaborazione con il dipartimento di Scienze fisiche e di scienze chimiche dell’università di Napoli Federico II.

Si chiama Aerographite, ha l’aspetto di una “spugna nera”, pesa 0.2 milligrammi per centimetro cubo, è composta per il 99.9% di aria e per il restante 0.1% di nano tubi di carbonio e, signore e signori, è il nuovo detentore del record mondiale di materiale più leggero! Chi lo ha scoperto?

Finestre in grado di produrre elettricità grazie all'energia solare. Si deve ad uno studio di ricercatori della UCLA, la University of California Los Angeles, la creazione di particolari celle solari polimeriche (PSC) trasparenti da applicare alle finestre delle case e ad altri edifici per generare energia elettrica, pur consentendo alle persone che sono all'interno di vedere fuori.

I vaccini potranno essere conservati e protetti dal calore grazie alle proteine della seta. Lo ha scoperto un team di ricerca della School of Engineering della Tufts University di Boston finanziati dal National Institutes of Health.