
I maschietti ne saranno oltremodo contenti. Visto che la novità del momento si chiama Intimacy 2.0 ed ha la particolarità di diventare trasparente quando chi lo indossa si eccita.

Se amate il fantasy e vi piacerebbe provare la deliziosa sensazione di diventare improvvisamente invisibili grazie ad un mantello come quello di Harry Potter, sappiate che tale magia è uno dei diversi tentativi in atto, se non una sfida per la tecnologia. Sebbene gli studi a tal proposito siano diversi, però, ad oggi non è ancora possibile mascherare completamente un oggetto alla vista.

Gli scienziati del Massachusetts Institute of Technology hanno fatto ciò che molti ritenevano impossibile. I ricercatori del prestigioso istituto americano, infatti, hanno creato un materiale grazie al batterio E.coli. Il materiale in questione possiede proprietà tipiche sia degli esseri viventi che degli esseri non viventi.

Un mantello acustico tridimensionale. È quello costituito da qualche strato di plastica forata che gli ingegneri della Duke University hanno dimostrato di poter realizzare. Il nuovo dispositivo reindirizza le onde sonore fino a dare l'effetto desiderato.

Quando si parla di animali capaci di mimetizzarsi con l'ambiente molto spesso si pensa ai camaleonti. Sulla terra nessun altra creatura è brava a camuffarsi tanto quanto loro. In mare però hanno un alter ego: le seppie. Quest'ultime possono essere definite i camaleonti del mare, perché capaci di cambiare colore rapidamente e diventare un tutt'uno con ciò che le circonda.

Il progetto è tutto italiano ed è stato improntato su un inedito tipo di nanomateriale. La sua particolarità? Si tratta di un vetro, di quelli comunissimi ad uso domestico. Ma, autopulente. Ed è ovvio come un simile ritrovato sia in grado di soddisfare nuove e valide applicazioni nella vita di tutti i giorni. Derivato dal grafene, un nanomateriale ottenuto con la tecnica dell'esfoliazione chimica, il vetro in grado di autopulirsi è costituito da un sottile strato di ossido di titanio nano-poroso.

Gli oggetti della nostra quotidianità sono realizzati con materiali di cui non conosciamo nemmeno il nome. Cellulari, computer e televisori sono solo alcuni degli oggetti di cui non conosciamo la "provenienza".

Un team di scienziati, capitanati da Walt de Heer del Georgia Institute of Technology di Atlanta, ha messo a punto dei “nastri” di grafene in grado di condurre l’elettricità 10 volte meglio di quanto ci si aspettasse.