Le vie del grafene, oggi, sono infinite. Una nuova ricerca, pubblicata sulla rivista Advanced Functional Materials, suggerisce infatti che questo materiale, se trattato adeguatamente, potrebbe presto rendere flessibile la tecnologia touchscreen, riducendo significativamente i costi di produzione e consentendo di fabbricare display che si piegano.
La maggior parte dei dispositivi touchscreen di oggi, come tablet e smartphone, è realizzata con ossido di indio stagno (ITO). Questo materiale, oltre ad essere costoso, è anche poco flessibile. I ricercatori della University of Surrey e dell'Amber, il centro di scienza dei materiali con sede presso il Trinity College di Dublino, hanno ormai dimostrato come i nanofili del grafene, se trattati, possono essere utilizzati per produrre touchscreen flessibili. E, cosa non trascurabile, ad un costo minore rispetto a quello attuale.
Utilizzando un metodo molto semplice, il team di scienziati ha prodotto degli elettrodi ibridi, ossia i mattoni della tecnologia touchscreen, proprio dai nanofili d'argento e del grafene. Il dottor Alan Dalton ha spiegato come il “mercato dei dispositivi a tecnologia indossabile e display 'intelligenti' pieghevoli rappresenti una sfida per i produttori. Questi vogliono offrire ai consumatori una tecnologia touchscreen flessibile, ma ad un prezzo accessibile e realistico. Al momento, questo mercato è fortemente limitato nei materiali, tanto che entrambi (dispositivi e materiali, appunto) risultano molto costosi da realizzare e progettati per strumenti rigidi e piatti".
Quello che spetta realizzare ai produttori è, dunque, un dispositivo touchscreen ma che sia semplificato nel processo di produzione. Per il momento, si è raggiunto tale obiettivo utilizzando proprio il grafene, un materiale in grado di condurre elettricità ed interpretare i comandi tattili pur essendo trasparente. Potrebbe essere questa la vera alternativa al display ITO e, non da ultimo, potrebbe sostituire le tecnologie touchscreen tuttora esistenti nei dispositivi elettronici. Tale materiale, infatti, oltre ad essere più economico e più facile da produrre, non compromette le prestazioni.
Federica Vitale
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