Se amate il fantasy e vi piacerebbe provare la deliziosa sensazione di diventare improvvisamente invisibili grazie ad un mantello come quello di Harry Potter, sappiate che tale magia è uno dei diversi tentativi in atto, se non una sfida per la tecnologia. Sebbene gli studi a tal proposito siano diversi, però, ad oggi non è ancora possibile mascherare completamente un oggetto alla vista.
Ma gli scienziati non si danno per vinti. È noto da anni come alcuni metamateriali ottenuti da tessuti sintetici possano essere usati per controllare la propagazione della luce. Le curve materiali artificiali prodotte dalla luce attorno ad un oggetto sono in grado di renderlo invisibile a determinate lunghezze d'onda. Un team di ricercatori della University of Central Florida, guidati da Debashis Chanda, ha perfezionato una tecnica di stampa nanotransfer che rende possibile la creazione di grandi aree di metamateriale. Da queste, possono essere cuciti insieme più pezzi mediante uno strumento automatico appositamente ideato per creare una vasta area di copertura.
Ciò significa che tale tecnologia potrebbe avere delle applicazioni pratiche anche nella vita reale. "Questa grande superficie prodotta di metamateriali, in seguito ad una semplice tecnica di stampa, consentirà la realizzazione di nuovi dispositivi basati su risposte ottiche ingegneristiche su scala nanometrica", spiega Chanda.
La tecnica di stampa nanotransfer crea pellicole composite in metallo. Queste vengono poi impilate e messe insieme grazie ad un sistema di architettura 3D con i modelli in nanoscala per l'impiego nel campo spettrale visibile. Attraverso il controllo di risonanze elettromagnetiche sullo spazio 3D tramite la manipolazione strutturale, si permette un controllo preciso sulla propagazione della luce. A seguito del procedimento, possono essere prodotti ampi pezzi di questo materiale speciale. Cosa che, in precedenza, era limitata alle dimensioni della scala micron.
Tuttavia, questo non significa che d'ora in poi potremo fabbricare enormi mantelli grazie alla nanostampa e, in questo modo, dare vita al primo esercito invisibile al mondo. C'è ancora un problema. Attualmente, il processo di curvatura della luce è nello spettro rosso e blu. Dunque, non comprende lo spettro completo. Questo, infatti, non comporta abbastanza invisibilità. Chanda, comunque, rimane fiducioso e crede che, in pochi anni, la tecnologia potrebbe portare ad applicazioni reali, probabilmente anche ad alcuni casi di furti tech, di sensori e camouflage o a nascondersi in occasioni particolari (dal nemico, in contesti di guerra, ad esempio).
La ricerca è stata finanziata dall'Office of Naval Research e, ora, Chanda ed il suo team lasceranno anche ad altre organizzazioni la possibilità di finanziare ulteriori studi, tra cui la società di difesa aerospaziale Lockheed Martin. Nel frattempo, nella sua corsa per sviluppare la tecnologia di occultamento alla pari con i militari degli Stati Uniti, la Cina starebbe finanziando almeno 40 mantelli invisibili.
Vuol dire che dovremmo aspettarci di diventare dei maghi e scomparire come Harry Potter? Per la delusione dei ragazzi di tutto il mondo, Chanda dichiara: "Non nel prossimo futuro".
La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Advanced Optical Materials.
Federica Vitale
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