Se il 4G era il massimo in quanto a prestazioni e velocità, il 5G sarà roba da fantascienza. Il nuovo standard delle telecomunicazioni mobili è meno lontano grazie a Samsung. La società sudcoreana ha appena annunciato di aver sviluppato con successo la tecnologia 5G, trasmettendo dati alla velocità di 1,056 Gigabit al secondo. Dieci volte più velocemente rispetto al massimo raggiungibile sulla carta dal sistema Lte.
Nulla se messa a confronto con quella definitiva, che a detta di Samsung garantirà una trasmissione di dati centinaia di volte più veloce delle reti 4G attuali.
Sebbene gli standard aggiornati che definiscono le capacità al di là di quelle definiti nelle norme vigenti del 4G sono sotto esame, tali nuove funzionalità vengono ancora raggruppate sotto gli attuali standard 4G. Ma Samsung ha testato con successo la propria rete 5G alla velocità di 1 Gbps, preparandosi a fornire il servizio entro il 2020.
Il segreto della sua velocità? Le bande a onde millimetriche che finora avevano delle limitazioni nella trasmissione dei dati su lunghe distanze. Tuttavia, la nuova tecnologia di Samsung potrebbe aver superato questo limite, trasmettendo i dati in banda a onde millimetriche ad una frequenza di 28 GHz e a una velocità fino a 1.056 Gbps ad una distanza fino a 2 chilometri.
Tale tecnologia, utilizzando 64 antenne, potrebbe essere una valida soluzione per superare la perdita di propagazione radio, molto più elevata rispetto alle bande di frequenza convenzionali che vanno da alcune centinaia di MHz a diversi gigahertz. Per questo Samsung prevede di accelerare la ricerca e lo sviluppo delle tecnologie di comunicazione 5G mobili per commercializzarle già nel 2020.
Spiega la società in una nota che la nuova tecnologia permetterà agli utenti di trasmettere file di dati di grosse dimensioni "compresi i filmati digitali di alta qualità praticamente senza limiti. Come risultato, gli utenti saranno in grado di beneficiare di una vasta gamma di servizi come ad esempio film in 3D e giochi, streaming in tempo reale di contenuti ad altissima definizione (UHD) e telemedicina".
Francesca Mancuso