
Contiene parti “vive” ma è artificiale. E funziona. È il nuovo neurone creato in laboratorio dagli scienziati svedesi del Karolinska Institutet che sono riusciti a costruire una cellula cerebrale funzionante utilizzando la bioelettronica organica.

Una gamba bionica in grado di trasmettere segnali e sensazioni al piede di chi la indossa. Per la prima volta nella storia, un team austriaco di ricercatori ha provato con successo su un essere umano la speciale protesi inaugurando una nuova era nel campo.

Un cerotto per il vaccino contro il morbillo e altre malattie. Addio aghi. A lavorare su un nuovo prodotto sono il Georgia Tech e il Centers for Disease Control and Prevention.

È una mano bionica made in Italy e dal 2017 potrà essere inserita nei Livelli essenziali di assistenza (Lea) per metterla a disposizione di tutti, superando “il gap economico che fa la differenza tra chi può averla e chi no”.

Una manobionica tutta italiana che non ha bisogno di intervento chirurgico per essere impiantata. Si chiama My-Hand ed è stata messa a punto dagli scienziati della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa. Essa è in grado di trasformare il pensiero in movimento e di restituire sensazioni tattili.

Cyborg: se non abbiamo più un braccio, una gamba, un occhio, la tecnologia può darci dei sostituti. L’uomo bionico, che un tempo sembrava un personaggio di fantascienza, oggi è una realtà, e sempre più spesso conduce una vita molto simile a quella dei suoi fratelli “completamente umani”. E se Robin Williams diceva che il confine tra un essere umano e un robot non è mai così netto, oggi sappiamo che i cyborg esistono. Ma sono mortali.

Con le gambe bioniche si torna a camminare: chi non ha più gli arti inferiori a causa di amputazioni potrà ora essere di nuovo indipendente. Il promettente progetto Cyberlegs, coordinato dall’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, dà speranza a mutilati e disabili. 11 volontari hanno già dato risultati positivi.

Avevano perso l'uso delle mani a causa di incidenti ma adesso sono le prime persone con questo tipo di lesione a ricevere mani bioniche controllate col pensiero, attraverso tessuto nervoso trapiantato.