Stampante 3D: anche per le ossa umane

ossa 3d

Ultimamente sono girate parecchie notizie sulle future applicazioni delle stampanti 3D, adesso, la più impensabile di esse, si sta trasformando in realtà. Un gruppo di ricercatori della Washington State University (WSU), ha pensato bene di sviluppare una stampante in grado di stampare un ponteggio costituito da fosfato di calcio, in cui è possibile coltivare cellule ossee. Il ponteggio può assumere qualsiasi forma, e la sua funzione è quella di impalcatura per la crescita del tessuto osseo. Dal momento in cui viene inserito all’interno di un corpo, esso inizia a sciogliersi, lasciando spazio all’osso vero e proprio; e la cosa fantastica è che, secondo gli esperimenti, ciò non causa nessun effetto collaterale.

I ricercatori hanno costruito questa stampante, ottimizzandone una già esistente, la quale era predisposta alla produzione di oggetti metallici. La stampante funziona spalmando strati dello spessore di 20 micron l’uno sull’altro, per ottenere, così, un risultato di estrema precisione. Nel momento in cui il ponteggio viene completato, esso viene immerso in un ambiente con cellule ossee umane immature, dopodiché, trascorsa una settimana, l’osso aderisce perfettamente all’impalcatura.

Al momento la sperimentazione è avvenuta soltanto su alcuni animali (ratti e conigli), anche se, i risultati sono così promettenti, che la professoressa Susmita Bose della Scuola di Meccanica e Ingegneria dei Materiali della Washington State University, promette che presto, i dottori, potranno personalizzare gli ordini degli ossi.

L’unica pecca, per ora, è che i ricercatori non sono riusciti a creare un osso in grado di sopportare pesi elevati (come ad esempio la tibia e il perone), anche se, attraverso l’aggiunta di silicio e zinco al fosfato di calcio dei ponteggi, hanno potuto aumentare la resistenza delle ossa prodotte.

Adesso, affiancando la tecnologia prodotta dalle TAC, a quella delle stampanti 3D, sarà possibile ricreare delle copie di ossa necessarie ai pazienti che presentano alterazioni nella loro struttura ossea. Sarà così possibile, attraverso i dati forniti dalla scansione, riprodurre fedelmente l’osso del paziente senza i difetti dei quali era affetto.

Un futuro con una tecnologia in grado di promettere ossa personalizzate, rivoluzionerà il metodo con cui saranno effettuati gli interventi chirurgici, e la gamma di settori a cui potrà essere affiancata questa tecnologia spazierà dagli intervanti ortopedici a quelli dentali; senza considerare, poi, anche la possibile fornitura di medicine per i pazienti affetti da osteoporosi.

Dunque le stampanti 3D, a quanto pare, non si fermeranno al monouso a cui sono destinate quelle attuali , ma potranno rivoluzionare molti altri settori, tra cui, quello della medicina.

Andrea Tasselli