Finisce l’era di WhatsApp, anche per gli iPhone. O perlomeno finisce l’era della versione gratuita, perché la più popolare piattaforma di instant messaging diventerà per tutti a pagamento.
Per chi è già abbonato, però, niente paura: gli utenti del 'melafonino' che hanno scaricato la popolare applicazione per inviare messaggi gratuiti sfruttando la connessione internet, continueranno a utilizzare il servizio gratis a vita, ma per coloro che effettuano il download da oggi in poi si applicherà il modello di pagamento già in vigore per gli utenti di Android e BlackBerry.
Ovvero: l'applicazione si scarica e si utilizza gratis per 12 mesi, poi scatta un abbonamento annuale di 99 centesimi di dollaro (circa 0,80 euro), con possibilità di estenderlo a tre e cinque anni.
All’indomani della notizia dell’aggiornamento, tuttavia, cominciano a diffondersi già le prime alternative. Il nuovo panorama della messaggistica istantanea si chiama WeChat, ed è sbarcato anche in Italia.
A luglio il database di clienti registrati ha superato il traguardo dei 70 milioni di utenti al di fuori della Cina, patria dell’app dove gli attivi sono circa 195 milioni su una base di 400 milioni. La fonte principale di iscritti dell’app circola tra l’India, Malesia, Messico e Filippine. Il lancio in Italia, così come nel resto d’Europa, ha lo scopo di portare WeChat al di fuori dei confini nazionali per diventare la vera alternativa a WhatsApp.
Sul fronte pubblicitario i primi sforzi sono stati già compiuti: la cinese Tencent, proprietaria di WeChat, ha infatti messo sotto contratto niente di meno che Lionel Messi, per una serie di spot televisivi che sono in rotazione attualmente anche da noi.
Le funzioni di WeChat includono la possibilità di inviare messaggi testuali, voce e video (proprio come Skype) e condivisione di foto, testi e URL all’interno della categoria “Moments”. L’app è gratuita e disponibile per Android, BlackBerry, iOS, Symbian e i sistemi operativi Windows Phone.
Ma non è la sola pronta a prendere il posto di WhatsApp. Dopo WeChat c’è infatti Kik Messenger, la più vicina a WhatsApp. Fruibilità altissima, possibilità di attivare conversazioni di gruppo, inviare file e video.
Per i facebookiani doc, invece, c’è Messenger: la chat del Social Network che ha cambiato il mondo e che permette, tra l’altro, anche di creare conversazioni di gruppo. Poi ChatOn: dà la possibilità di comunicare attraverso immagini, emoticon, conversazioni di gruppo e messaggi vocali.
E ancora: Kakao, attraverso cui si possono mandare messaggi (sempre criptati), emoticon, ma anche messaggi vocali cambiando la propria voce. Infine Line: molto simile ai precedenti. Consente di inviare emoticon, foto e filmati ma la particolarità è quella relativa al diario personale stile Facebook, utile per inserire aggiornamenti e comunicazioni ai propri contatti.
Augusto Rubei
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