La storia è una di quelle che deve far riflettere. Una giovane 23enne americana scopre di avere un cancro al cervello. Non supererà l'anno. Esprime allora una delle sue ultime volontà: alla sua morte vuole essere congelata per conservare un po' della giovinezza che le è stata rubata. Per questo ha lanciato un appello chiedendo fondi su Reddit.
Kim Suozzi, che ha un tumore inoperabile al cervello, qualche settimana fa ha spiegato le proprie motivazione su Reddit con un post, dicendo che la sua prognosi desolante l'ha spinta a questa scelta per "trovare un po' di pace nel morire giovane." Ha chiesto così aiuto ai membri di Reddit: "Voglio essere crioconservata quando morirò di cancro al cervello, ma non posso permettermelo. Chiedo aiuto finanziario."
Dopo appena 24 ore, aveva raccolto 2.100 dollari, e nei giorni successivi i 30mila che le serviranno per essere ibernata dopo la morte. Il denaro le servirà infatti per diventare membro dell'Cryonics Institute (CI) di Clinton Township, nel Michigan, e per assicurarsi che il suo corpo vi arrivi alla sua morte.
Cosa accadrà? Il suo corpo sarà inserito in una camera di contenimento contenente azoto liquido, che sarà costantemente ripristinato una volta a settimana e a tempo indeterminato. Andy Zawacki, membro della CI, favorisce la crioconservazione di quelli che chiama "pazienti". Idealmente, secondo Zawacki, i preparativi per congelare una nuova persona presso il CI iniziano il più presto possibile dopo che il cuore del paziente smette di battere.
E per una quota più alta, 90mila dollari, i pazienti possono avere dei tecnici CI al loro capezzale che avviano il raffreddamento del corpo subito dopo che ne sia stata accertata la morte legale, sostituendo il sangue con una soluzione per la conservazione degli organi.
Durante il trasporto al CI, spiega Zawacki, i pazienti vengono inseriti in una soluzione particolare, che non causa rotture nelle cellule. Si tratta di un antigelo biologico, che elimina umidità dai tessuti e si solidifica quando arriva a circa meno 130 gradi Celsius. Non sono molte le persone al mondo che possono 'vantare' una simile possibilità. Al momento sono circa 250 delle 437 iscritte al CI.
Ma c'è dell'altro. La giovane donna ha una speranza e confida nelle tecnologie future: “Sono consapevole dei problemi legati allo stato attuale della crionica, ma ho la speranza che la tecnologia potrà trovare una soluzione per il futuro. Nessuno sa ciò che la tecnologia avrà a disposizione tra 50 anni. Sì, ci vuole 'fede' nella tecnologia”.
Risorta dopo essere stata ibernata. Tecnicamente possibile, forse, in futuro. Ma eticamente?
Francesca Mancuso