Diritti e doveri per i robot: ecco la proposta Ue che li renderà più umani

Robot legge

Robot: diritti e doveri per loro. D’altronde camminano, parlano, eseguono azioni, impattano con la società. Perché dunque non stabilire anche per loro le regole del vivere civile? Al Parlamento Europeo arriva una proposta di legge in questa direzione, depositata dalla deputata socialista del Lussemburgo Mady Delvaux. Robot dunque sempre più umani?

Il documento parla chiaro: ormai i robot sono diffusissimi e sempre più autonomi, e in futuro lo saranno ancora di più. Ma soprattutto, il potere degli uomini di controllarli alla perfezione non appare più come una certezza. Vista la situazione, risulta dunque imprescindibile, secondo i proponenti, che anche loro abbiano delle regole, dei diritti e dei doveri, come gli esseri umani che li hanno creati.

Potrebbe sembrare una delle scene del celebre film di Robin Williams ‘L’uomo bicentenario’, dove un apposito congresso deve decidere se ammettere nell’umanità il robot interpretato dall’attore, che ormai di robot non ha più molto, alla fine nemmeno l’immortalità. In realtà però, al di là delle fantasie, si configura un reale problema di sicurezza.

Tra il 2010 e il 2014, solo per citare un esempio, la vendita di robot è cresciuta mediamente del 17 per cento, e il traino è stato soprattutto il settore automotive. Le auto senza pilota sono in sperimentazione e non manca molto, probabilmente, al loro prepotente ingresso nel mercato.

In generale, inoltre, è ormai un continuo crescendo la sostituzione degli esseri umani con i robot in molteplici azioni quotidiane, anche a contatto con il pubblico, cosa che, tra l’altro, suscita problematiche sociali. Non si può pensare dunque, sostiene la Delvaux, che non ci sia una regolamentazione per tutto questo.

La legge propone in particolare un sistema di registrazione che consenta agli Stati di adeguare la tassazione e i contributi dovuti dalle aziende, aggiungendo come bisognerebbe prendere seriamente in considerazione la possibilità di istituire un reddito di cittadinanza per far fronte ai posti di lavoro che andranno persi nei prossimi dieci anni.

Al di là della facile ironia, la proposta viene avanzata prevedendo un futuro che dovrebbe realmente far riflettere sul significato che ha oggi il concetto di umanità.

Roberta De Carolis

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