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Grattacieli del futuro: ecco i piu' belli premiati da eVolo

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Come saranno i grattacieli del futuro? Sempre più intelligenti, tecnologici ed eclettici, ma anche sempre più "ambiziosi" nel racchiudere i migliori materiali e sempre più efficienti anche da un punto di vista ambientale.

È dal 2006 che la rivista eVolo promuove il concorso annuale internazionale Skyscraper Competition per i grattacieli del futuro. Quest'anno sono stati presi in considerazione 525 progetti arrivati da 43 diversi Paesi, tra i quali quelli dell'America del Nord e la Cina (l'Italia è del tutto assente dalla graduatoria, ma non c'è da meravigliarsi).

Già molti dei colossi in verticale, dagli States all'Asia passando per il Canada, sono giorno per giorno sinonimo dell'idea di un costante progresso tecnologico e di una sfida dell'uomo alla natura, di qualcosa che non solo "spettacolarizza" gli skyline delle città e che rende possibile l'aggregazione di più persone nello stesso luogo, ma che risponde anche ai nuovi problemi da risolvere, come l'inquinamento e il traffico, la sovrappopolazione e il rispetto della natura.

Il concorso premia i migliori progetti e le idee più innovative, analizzando l'uso innovativo dei materiali, delle tecnologie e dell' estetica.

premio 1

Il vincitore è l'americano Yong Ju Lee col il suo progetto "Vernacular Versatility", che ha voluto reinterpretare in chiave contemporanea l'architettura tradizionale coreana, generando un grattacielo dalle forme suggestive. Si tratta della classica costruzione delle case a un piano con tetto mobile per regolare l'entrata della luce solare. Il tutto con un semplice software che regola il movimento.

premio 2

Al secondo posto si sono piazzati gli americani Mark Talbot e Daniel Markiewicz con il loro progetto "Car And Shell Skyscraper: Or Marinetti's Monster", che propone un megacubo residenziale per rilanciare Detroit, in cui sorgono piccole case monofamiliari, aree commerciali e ricreative.

premio 3

Al terzo posto della graduatoria, i canadesi YuHao Liu e Rui Wu hanno proposto "Propagate Skyscraper: Carbon Dioxide Structure", immaginando una struttura "vivente" in grado di crescere in altezza grazie all'utilizzo di materiali capaci di assorbire l'anidride carbonica di origine antropica in eccesso, secondo le nuove pratiche di cattura del carbonio.

Tutti questi progetti per ora esistono solo su carta, ma c'è da giurare che presto alcuni di questi palazzoni ci avvicineranno ancora di più anche allo spazio...

Germana Carillo

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