La vita aliena potrebbe essere viola

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La vita aliena potrebbe essere ospitata su pianeti viola. Alcuni dei primi batteri terrestri, infatti, erano di questo colore e governavano il pianeta circa 3 miliardi di anni fa. Se qualche esopianeta simile alla Terra dovesse ospitare microbi analoghi, il loro colore distintivo potrebbe essere visibile ed individuabile nello spazio.

Lavori precedenti hanno dimostrato come potremmo essere in grado di rilevare la tipizzazione infrarossa propria della vegetazione presente sugli esopianeti. Un riscontro reso possibile grazie al segnale emesso dagli alberi e dalle altre piante che oggi popolano la Terra.

Al contrario, altri studi suggeriscono di individuare, piuttosto, i gas presenti nelle atmosfere aliene, idonei a preservare la vita. Tuttavia, ci sono più probabilità di rilevare microbi alieni poiché queste forme di vita sono prosperati sulla Terra prima ancora che forme di vita più grandi si evolvessero. E, secondo gli esperti, sopravviveranno a lungo anche dopo che la vita complessa si sarà estinta.

Esther Sanroma, dell'Istituto di Astrofisica delle Canarie, e i suoi colleghi si sono chiesti se i tipi di microbi che esistevano nel passato del nostro pianeta possano sprigionare un segnale unico se visti da lontano. Se così fosse, infatti, probabilmente potremmo rilevare i segni di microbi simili che vivono su mondi lontani.

Il team ha creato il modello di un pianeta extrasolare simile alla Terra. Quindi si sono considerati diversi scenari, come ad esempio la distribuzione dei continenti, la copertura nuvolosa e la possibilità che la vita microbica possa prosperare sulla superficie o in mare. I ricercatori hanno scoperto che, nel caso in cui i microbi viola prosperino sulla terra o lungo le coste ricche di nutrienti, questi produrrebbero un segnale rivelatore alla luce totale riflessa dal pianeta. Invece, se dovessero vivere solo negli oceani, il colore sarebbe in questo modo più difficile da intravvedere. "Un mondo invaso da batteri viola ci potrebbe mostrare una impronta spettrale molto interessante", afferma Lisa Kaltenegger, del Max Planck Institute for Astronomy di Heidelberg, in Germania.

Il telescopio spaziale James Webb, in attesa del lancio schedulato nel 2018, potrebbe misurare tale segnale entro un sistema stellare del pianeta viola non troppo lontano. Quella stella, infatti, dovrà anche essere abbastanza piccola da non eclissare il suo pianeta orbitante, altrimenti gli scienziati dovrebbero aspettare la successiva generazione di telescopi, progettata per essere più sensibile e in grado di filtrare il bagliore delle stelle più luminose.

Federica Vitale

Image Credit: Media INAF

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