Anche su Marte ci sono i supervulcani. A scoprirne l'esistenza è stato un nuovo studio della Nasa e del Planetary Science Institute di Tucson, in Arizona. Il pianeta rosso, oltre al Monte Olimpo, il più alto di tutto il sistema solare, ospita un supervulcano, finora considerato un cratere da impatto.
Il bacino, recentemente nominato Eden Patera, è una caldera vulcanica. Di che si tratta? La caldera è una vasta depressione di forma circolare, che si forma su un edificio vulcanico, a seguito di una massiccia eruzione.
Per via delle sue caratteristiche, dunque, il supervulcano è stato a lungo considerato un cratere da impatto. “Su Marte, i vulcani giovani hanno un aspetto molto particolare che ci permette di identificarli” ha detto Michalski, tra gli autori dello studio. “La questione di lunga data riguarda inceve il modo in cui appaiono gli antichi vulcani di Marte. Forse potrebbero essere come questo.”
I ricercatori suggeriscono inoltre che, come una bottiglia di soda che viene scossa, questo supervulcano avrebbe scaraventato via il suo contenuto in lungo e in largo, attraverso un'eruzione particolarmente esplosiva “spargendo molta più cenere e altri materiali dei tipici, piccoli vulcani marziani” ha aggiunto Bleacher. “Durante questo tipo di eruzioni sulla Terra, i detriti possono diffondersi nell'atmosfera e rimanere lì così tanto tempo da alterare la temperatura globale per anni.”
Dopo che il materiale viene espulso dall'eruzione, la depressione che si forma può crollare ulteriormente, facendo abbassare ancora di più il terreno circostante. Eruzioni come queste, hanno avuto luogo anche sulla Terra in epoche passate. Un esempio? È quello che è accaduto al Parco Nazionale di Yellowstone negli Stati Uniti occidentali, o anciora al Lago Toba in Indonesia e al lago Taupo in Nuova Zelanda.
Francesca Mancuso
Foto: Nasa-Esa
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