Kepler: scoperti i due gemelli della Terra

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Sono simili al nostro pianeta e potrebbero ospitare la vita, i due pianeti sosia della Terra scoperti nell'ambito della missione Kepler della Nasa. I corpi celesti si trovano proprio nella nostra Galassia, la Via Lattea, e nella cosiddetta 'zona abitabile', ovvero in un'area di spazio dove la distanza dalla relativa stella potrebbe essere compatibile con l'acqua liquida. E quindi, forse, con la vita.

L'indagine è stata effettuata mediante la tecnica dei transiti, che analizza le fluttuazioni nella luminosità di una stella nel momento in cui un pianeta le passa davanti, eclissandola parzialmente. In altre parole gli scienziati hanno misurato l'abbassamento di luce emessa dalla stella al passaggio dei pianeti: da queste analisi è stato possibile ricavare non solo la distanza reciproca fra i corpi celesti, ma anche una stima delle loro dimensioni.

Gemelli Terra cop

Il telescopio Kepler, in particolare, ha individuato due nuovi sistemi planetari, che ospitano i nostri gemelli, chiamati Kepler-62e e Kepler-62f. I corpi celesti ruotano attorno alla stella Kepler-62, che somiglia al Sole e dista fra i 2 e i 3 mila anni luce da noi. Hanno raggi rispettivamente pari a 1,61 e 1,41 volte il raggio della Terra, mentre gli altri tre dello stesso sistema 0,54, 1,31 e 1,95 raggi terrestri, ma sono troppo vicini alla loro stella per poter ospitare acqua liquida.

I ricercatori hanno sottolineato che Kepler, che misura continuamente la luminosità di oltre 150 mila stelle contemporaneamente, è la prima missione della Nasa che è stata in grado di individuare pianeti simili alla Terra attorno a stelle paragonabilii al nostro sole. In realtà non è la prima volta che la scienza trova sistemi planetari potenzialmente simili al nostro, ma Kepler-62e e Kepler-62f sono anche i corpi celesti più vicini a noi mai scoperti.

Kepler62f

Gli studi hanno dimostrato inoltre che i nostri sosia ricevono dalla loro stella una quantità di luce simile a quella che ricevono Marte e Venere dal Sole, da cui l'ipotesi che le loro condizioni climatiche siano compatibili con l'acqua allo stato liquido ed eventualmente con un'atmosfera. Mediante simulazioni al computer i ricercatori hanno anche ipotizzato che i pianeti siano solidi, con una composizione ghiacciata o rocciosa.

"La navicella spaziale Kepler si è decisamente rivelata la "rock-star della scienza" - ha commentato John Grunsfeld, amministratore associato presso il Science Mission Directorate del Nasa Headquarters di Washington - La scoperta di questi pianeti rocciosi nella zona abitabile ci porta un po' più vicino a trovare un posto come la Terra. É solo una questione di tempo sapere se la galassia è sede di una moltitudine di pianeti come il nostro, o se abbiamo trovato una rarità".

Da questa scoperta non si può comunque dedurre che la vita aliena, che spesso immaginiamo, sia alle porte. Ma forse, chissà, è un po' più vicina.

Il lavoro è stato pubblicato su Science.

Roberta De Carolis

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Image credit: NASA Ames/JPL-Caltech