Trovare un pianeta simile al nostro, che possa avere le condizioni adatte alla vita è una possibilità sempre più reale. Lo è ancora di più grazie alla scoperta del pianeta Gliese 581d, la cui temperatura, secondo gli esperti, sarebbe adatta a manterene l'acqua allo stato liquido.
La scoperta, realizzata grazie al programma SETI che a breve verrà purtroppo interrotto per mancanza di fondi, sembra dunque aggiungere un altro tassello al grande puzzle della ricerca di altri pianeti adatti alla vita.
Non è tuttavia il primo pianeta simile ad essere stato scoperto. Già da tempo, gli studiosi hanno portato alla luce numerosi esopianeti, che ruotano attorno all'affascinante stella nana rossa Gliese 581, un insieme di corpi rocciosi che di volta in volta vengono eletti abitabili. L'ultimo è stato Gliese 581g. Si tratta di pianeti che si trovano nella cosiddetta Goldilocks zone o cintura verde dello spazio, una zona in cui si verificano particolari condizioni che renderebbero favorevole la presenza della vita.
Invece, Gliese 581d era stato in un primo momento messo da parte, non considerato tra i potenziali pianeti abitabili, anche a causa della distanza dalla sua stella, verso la quale rivolge sempre la stessa faccia. Ciò aveva indotto il mondo scientifico a pensare che fosse un corpo freddo e ghiacciato. Tuttavia, le ricerche di Robin Wordsworth dell’Institute Pierre Simon Laplace di Parigi, hanno permesso lo sviluppo al computer di un nuovo modello che simula le condizioni climatiche di un pianeta in base alle diverse atmosfere possibili.
Ed ecco la sorpresa. Gliese 581d, qualora avesse un’atmosfera densa costituita prevalentemente da anidride carbonica, avrebbe anche una temperatura mite. Si legge sul sito dell'Inaf: "Questo perché la luce della nana rossa riuscirebbe a passare attraverso questa atmosfera, riscaldando la superficie. Inoltre parte del calore acquisito rimarrebbe intrappolato a causa dell’effetto serra dovuto all’anidride carbonica. La temperatura mite, unita alla pressione esercitata dall’atmosfera, sarebbero in grado di mantenere l’acqua allo stato liquido sulla superficie del pianeta".
Per saperne di più su Gliese 581g, che come il collega Gliese 581d, dista 'solo' 20 anni luce dalla Terra, sarà necessario aspettare i dati forniti dal telescopio spaziale Kepler che ha già individuato oltre 1000 possibili pianeti extrasolari.
La notizia è stata pubblicata sull'Astrophysical Journal Letters.
Francesca Mancuso