La sonda Keplero colpisce ancora: la Nasa annuncia la scoperta di 219 nuovi pianeti di cui 10 abitabili. L’Universo è sempre più conosciuto e, chissà, forse un giorno ci farà sentire meno soli. Questo nuovo catalogo di esopianeti è il più completo in assoluto ed è anche la versione finale di quanto osservabile dalla sonda nella costellazione del Cigno.
Sette mondi alieni, potenzialmente abitabili perché di dimensioni simili alla Terra e nella fascia di abitabilità. Dopo giorni di attese e fiato sospeso, ieri, la Nasa ha annunciato ufficialmente di aver scoperto l'esistenza di alcuni di questi corpi celesti in orbita attorno alla stella TRAPPIST-1, una nana rossa ultrafredda che si trova a 40 anni luce dalla Terra.
Nuovi esopianeti potrebbero avere le condizioni adatte alla vita. A scoprirli è stata una nuova ricerca condotta da un gruppo di ricerca dell'Università di Salifornia Santa Cruz.

I pianeti simili alla Terra, potenzialmente in grado di ospitare la vita, sono il doppio rispetto a quanto precedentemente stimato. La missione Kepler della Nasa infatti ha rilevato 1284 nuovi esopianeti, la più grande scoperta registrata finora.

Scoperti altri tre pianeti non molto distanti dalla Terra e potenzialmente in grado di ospitare la vita. Ad individuarli è stato il telescopio cileno Trappist di La Silla dell'Eso. I tre corpi celesti orbitano attorno a una stella nana ultrafredda, nella costellazione dell'Acquario.

È una nostra vecchia conoscenza. Si chiama 55 Cancri e ed è noto per essere considerato il “pianeta di diamanti”. Grazie a un nuovo studio è stato possibile scoprire che questo corpo celeste situato al di fuori del nostro sistema solare ha un'atmosfera rovente e velenosa.

È uno dei pianeti più simili alla Terra mai scoperti. Si chiama Kepler-452b e orbita attorno a una stella paragonabile al sole, Kepler-452. A scoprirlo è stata la missione Kepler della Nasa. L'Agenzia spaziale americana ieri ha lasciato il mondo col fiato sospeso, con un tweet che annunciava importanti rivelazioni.

Un gemello di Giove orbita attorno a una stella simile al nostro sole. A scoprilo è stato un team internazionale di astronomi utilizzando il telescopio da 3,6 metri dell'Eso. L'esopianeta si trova a una distanza dalla sua stella (HIP 11915) simile a quella del gigante gassoso dal sole.