La sonda Rosetta sta rivelando alcune novità della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. Dal mese di agosto, il veicolo spaziale orbita attorno ad essa. E anche se il lander Philae ha avuto qualche difficoltà, la sonda ha già scoperto molti dettagli.
I risultati sono stati offerti da sette degli 11 strumenti scientifici di Rosetta sulla base delle misurazioni effettuate durante l'avvicinamento e subito dopo l'arrivo sulla cometa 67P. A partire dalle mappe regionali e dalla sua forma.
La cometa infatti è formata da due lobi, noti da tempo ma adesso misurati: il più piccolo ha dimensioni pari a 2,6×2,3×1,8 km e il più grande è 4,1×3,3x1,8 Km. Il volume totale della cometa è 21,4 km3. Lo strumento Radio Science ne ha misurato anche la massa, pari a 10 miliardi di tonnellate, e la densità di 470 kg/m3.
È stato inoltre ipotizzato che la cometa ha una composizione globale dominato dal ghiaccio d'acqua e dalla polvere con una densità di 1500-2000 kg/m3, ma ha anche una elevata porosità del 70-80%, con la struttura interna comprendente ghiaccio debolmente legato a ciuffi di polvere con piccoli spazi vuoti tra di loro.
La fotocamera scientifica OSIRIS, ad oggi ha fotografato il 70% della superficie: l'area invisibile rimanente si trova nella parte meridionale della cometa,.
Gli scienziati hanno finora identificato 19 regioni separate da confini distinti e, seguendo il tema della missione Rosetta sull'antico Egitto, esse sono state chiamate come le divinità egizie, e sono raggruppate in base al tipo di terreno dominante: coperte di polvere; materiali fragili con pozzi e strutture circolari; depressioni su larga scala; terreni lisci e superfici più solide.
Gran parte dell'emisfero settentrionale è coperto di polvere. Poiché la cometa è riscaldata, il ghiaccio sublima trasformandosi direttamente nel gas che sfugge per formare la chioma.
Secondo gli scienziati, i gas che fuoriescono dalla superficie hanno un ruolo importante nel trasporto della polvere su tutta la cometa, producendo increspature simili a dune e massi che fungono da ostacoli naturali alla direzione del gas, creando strisce.
Il rivestimento polveroso della cometa può essere ampio anche diversi metri in alcune aree e la misura della temperatura superficiale e del sottosuolo effettuata dallo strumento a microonde sull'orbiter suggerisce che la polvere svolge un ruolo chiave nell'isolamento all'interno della cometa, contribuendo a proteggere i ghiacci che potrebbero esistere sotto la superficie.
Piccole chiazze di ghiaccio possono essere presenti anche sulla superficie. Lo strumento VIRTIS ha scoperto che essa ha un aspetto molto omogeneo e dominato da polvere e molecole ricche di carbonio.
L'approccio più vicino al Sole si verificherà il 13 agosto ad una distanza di 186 milioni di chilometri tra le orbite della Terra e di Marte. Mentre la cometa si avvicinerà al Sole, un obiettivo importante per gli strumenti di Rosetta sarà quello di monitorare lo sviluppo dell'attività della cometa in termini di quantità e la composizione di gas e polvere emessa dal nucleo per formare la chioma.
Francesca Mancuso
Foto: Esa
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