Rosetta ce l'ha fatta. La missione dell'Agenzia Spaziale Europea ha raggiunto il suo biettivo, ovvero quello di sbarcare con la piccola sonda Philae sulla superficie di una cometa. Questa è la prima volta nella storia che viene provato un atterraggio morbido su uno di questi corpi celesti. Un evento che ha avuto luogo nella giornata di ieri, alle 17:03 ora italiana.
A dare l'annuncio dell'avvenuto touchdown è stato il centro operativo di controllo della missione Rosetta, presso lo Space Operation Center dell'ESA a Darmstadt, in Germania. È da qui, infatti, che è partita la comunicazione della ricezione del segnale del lander di conferma dello sbarco. È stato il direttore di volo Andrea Accomazzo a dare la notizia: "Abbiamo definitivamente confermato che il lander è sulla superficie". E subito anche Twitter non ha mancato di diffondere l'evento storico, simpaticamente, con il messaggio di un nuovo recapito presso cui contattare Rosetta: “Touchdown. Il mio nuovo indirizzo: 67P”, si legge.
Touchdown! My new address: 67P! #CometLanding
— Philae Lander (@Philae2014) 12 Novembre 2014
Si è trattato di un atterraggio “morbido”, sebbene si è resa necessaria l'esigenza di un sistema “ad arpioni” per mantenere la sonda ben salda ad un terreno di cui si ignorano le caratteristiche. Tuttavia, sembrerebbe che questo sistema di ancoraggio non funzioni come previsto. E ciò significa che il lander non è completamente stabile sulla superficie della cometa. Spetterà al manager della missione decidere se tentare o no un riposizionamento della sonda.
.@ESA_Rosetta See for yourself! ROLIS imaged #67P when we were just 3km away! Glad I can share. #CometLanding pic.twitter.com/b6mcid2fsn
— Philae Lander (@Philae2014) 12 Novembre 2014
Il landing, ad ogni modo, è avvenuto dopo che Philae si era staccata con successo dal satellite Rosetta 7 ore prima, iniziando così la sua discesa verso la superficie ghiacciata. Prima dell'avvenuto atterraggio, un'immagine suggestiva della sonda solitaria nel cosmo l'aveva mostrata pronta per approssimarsi alla cometa Churyumov-Gerasimenko. "Avete tutti sentito dire che Philae è atterrata. E questo è un grande passo per la civiltà umana. Perché questa è scienza, conoscenza", ha detto entusiasta il Direttore Generale dell'ESA, Jean-Jacques Dordain poco dopo l'atterraggio. "Il successo si ottiene quando si ha una somma di competenze, una somma di dedizioni dei gruppi di lavoro, quando si sa che questo tipo di successo non è venuto dal cielo. Ma deriva dal duro lavoro e dalla competenza. L'unico modo per conciliare il rischio e il successo è l'esperienza".
Il carrello è composto da “gambe” di atterraggio ammortizzanti e un sistema di arpioni che è stato attivato non appena il robot è venuto a contatto con la superficie cometaria, permettendo dunque a Philae di cimentarsi con la gravità estremamente bassa della cometa. Fondamentale per il successo della missione è stata la capacità del lander di riuscire ad ancorarsi alla roccia, alla polvere e al ghiaccio al momento dello sbarco. Era stato ipotizzato il rischio che il lander rimbalzasse sulla cometa. Per questo è stato dotato di ramponi e chiodi da ghiaccio che lavorassero di concerto con i propulsori per garantire Philae rimanesse saldo al suo posto. Dal canto loro, i propulsori a gas freddo sono stati progettati per spingere il lander sulla superficie cometaria al momento dello sbarco. E i chiodi da ghiaccio del lander hanno implementato con successo tutto il sistema, fornendo qualche speranza di stabilità.
Sebbene sembri che ci sia proprio quest'ultima ad essere certa, le operazioni scientifiche inizieranno immediatamente. Philae, infatti, è provvista di un'alimentazione a batteria limitata, quindi i 10 strumenti del lander lavoreranno febbrilmente per fare incetta di dati osservativi. La sonda è dotata di celle solari in grado di ricaricare le batterie. I manager della missione sperano che il lander sia in grado di rimanere in funzione per tutta la durata della missione, schedulata fino a marzo 2015.
Federica Vitale
Image Credit: Esa
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