La Nasa è a caccia dell'asteroide da catturare con un veicolo spaziale robotico, da reindirizzare in un'orbita stabile attorno alla luna per poi inviare gli astronauti per studiarlo, entro il 2020, in vista di un futuro viaggio verso Marte. Un'impresa degna dei film di fantascienza, ma che l'Agenzia spaziale americana sta cercando di far trasformare in realtà. E i primi risultati fanno ben sperare.
I funzionari della Nasa, ieri, hanno annunciato i recenti progressi per identificare gli asteroidi candidati per la Asteroid Redirect Mission Asteroid (ARM), coinvolgendo anche il pubblico nella ricerca della roccia spaziale più adatta. La Nasa finora ha selezionato 18 proposte di studi nell'ambito dell'Asteroid Redirect Mission Broad Agency Announcement (BAA). Le ricerche approfondiscono le tecnologie chiave per la riuscita della missione e per valutare la fattibilità di possibili partnership commerciali per sostenerla.
L'agenzia sta lavorando su due progetti per la missione. Il primo consiste nel catturare un piccolo asteroide libero nello spazio; l'altro invece consiste nel recuperare un piccolo masso staccatosi da un asteroide più grande. Entrambi comunque si concluderebbero con l'avvicinamento della roccia spaziale (comunque inferiore a 10 metri) all'orbita della Luna.
Gli astronauti a bordo della navicella Orion lanciata sullo Space Launch System (SLS) si avvicinerebbero infine all'asteroide raccogliendone dei campioni da portare sulla Terra. L'agenzia sceglierà tra questi due progetti entro quest'anno, poi nel 2019 prevede di lanciare la navicella robotizzata e farà la scelta definitiva dell'asteroide da raggiungere circa un anno prima del lancio. L'agenzia assegnerà un totale di 4,9 milioni dollari per gli studi sulle componenti di ARM.
Il telescopio spaziale Spitzer di recente ha osservato un asteroide, chiamato 2011 MD, potenzialmente adatto alla cattura. “Osservando questi resti sfuggenti che potrebbero datare dalla formazione del nostro sistema solare quando si avvicinano alla Terra, si sta espandendo la nostra comprensione del nostro mondo e dello spazio in cui si trova”, ha dichiarato John Grunsfeld, amministratore associato per il Science Mission Directorate della Nasa. "Lo studio da vicino di questi oggetti sfida le nostre capacità della futura esplorazione e ci aiuterà a testare modi per proteggere il nostro pianeta dagli impatti. L'osservatorio Spitzer è uno degli strumenti per individuare e definire i potenziali candidati”.
La missione secondo la Nasa è fondamentale per accelerare l'invio dell'uomo su Marte, ad oggi previsto per il 2030.
Francesca Mancuso
Foto: Nasa
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