Nelle piscine della Nasa si pensa in grande. L'astronauta Steve Bowen si è calato all'interno del Neutral Buoyancy Laboratory dello Johnson Space Center per testare le tute per le passeggiate spaziali e gli strumenti per la futura missione di esplorazione di un asteroide.
Da tempo, l'Agenzia spaziale americana lavora ad un piano ambizioso. Inviare l'uomo su un asteroide entro il 2020. E i preparativi, a quanto pare, sono già in corso. Stan Love e Steve Bowen hanno trascorso insieme più di 62 ore nel vuoto dello spazio durante le 9 passeggiate spaziali effettuate, per questo stanno mettendo a disposizione la loro esperienza per aiutare gli ingegneri a capire ciò di cui avranno bisogno gli astronauti che voleranno su una roccia spaziale, nello spazio profondo.
Indossando versioni modificate delle tute utilizzate nei lanci dello space shuttle, i due sono scesi sott'acqua il 9 maggio scorso, fino a raggiungere una profondità di 12 metri circa ed ottenere la stessa assenza di gravità delle spacewalks.
Tra i piani della Nasa c'è quello di avvicinare un asteroide alla Luna per poi inviare l'uomo ad esplorarlo. Per farlo potrebbe essere utilizzata la navicella Orion, attualmente in fase di studio sotto forma di mock up. Il veicolo spaziale robotico verrà utilizzato per catturare l'asteroide e portarlo in un'orbita stabile vicino alla luna.
Ma intanto ci si allena per un'eventuale passeggiata sull'asteroide. “Stiamo lavorando sulle tecniche e gli strumenti che potremmo usare un giorno per esplorare un piccolo asteroide, precedentemente catturato in orbita attorno al sole e portato da una sonda spaziale robotizzata in orbita intorno alla luna,” ha detto Love. “Una volta lì, saremo in grado di mandare l'uomo per prelevare campioni e dare un'occhiata da vicino. Questo è il nostro obiettivo principale”.
Un altro degli obiettivi primari della “visita” all'asteroide sarà quello di ottenere un campione che ne mostri gli strati più profondi. Esso potrebbe fornire informazioni sull'età del sistema solare e sul modo in cui si è formato.
La Nasa sta già lavorando per identificare l'asteroide che potrebbe essere raggiunto dalla missione robotica insieme all'invio dell'uomo su Marte nel 2030. Ma finora solo ipotesi, nessuna data certa.
Francesca Mancuso
Foto: Nasa
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