Il 13 gennaio, l’asteroide 2010 AL30 è passato a soli 130.000 km dalla Terra. Date le sue dimensioni, 10 – 15 metri, non poteva costituire un problema. A preoccupare, invece, è stata la sua orbita. Perché sembra progettata per renderlo invisibile. Non è da escludere che altri asteroidi, magari più grandi, si stiano nascondendo utilizzando orbite simili.
Gli asteroidi che si muovono secondo orbite sincronizzate con la nostra possono rimanere nascosti per molto tempo. I più pericolosi sono quelli che hanno un periodo di quattro anni. Perché, come sostiene Timothy Spahr, del Minor Planet Center di Cambridge (Massachusetts), l’influenza di Giove potrebbe portarli in rotta di collisione con il nostro pianeta.
Tanto per aumentare le preoccupazioni, bisogna dire che anche gli asteroidi con orbite non sincronizzate possono essere invisibili se continuamente illuminati dall’accecante luce solare. Fra questi, troviamo gli asteroidi Aten le cui orbite si intersecano con quella terrestre.
Tali asteroidi, sarebbero individuati se avessimo un telescopio in orbita attorno a Venere. Ma il costo di questa operazione è, per il momento, considerato troppo elevato. Per adesso possiamo contare sul telescopio spaziale WISE, lanciato il 14 dicembre 2009, che scansionerà il cielo alla lunghezza d’onda dell’infrarosso. Così potremo identificare anche tutti gli oggetti invisibili perché troppo scuri.
Una volta scoperta una reale minaccia per la Terra, bisognerà cercare un metodo per evitare la collisione.
La Nasa ha suggerito due possibili strategie:
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- Distruggere l’asteroide prima che colpisca la Terra;
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- Deviarlo dalla sua orbita.
Il primo obiettivo sarebbe conseguito facendo atterrare una navicella sull’oggetto in rotta di collisione e seppellendo delle bombe nucleari sotto la sua superficie. Messi al sicuro gli astronauti, le bombe verrebbero fate esplodere frantumando l’asteroide. A parte le difficoltà di realizzazione, c’è il rischio che i frammenti colpiscano la Terra.
Il secondo obiettivo prevede l’esplosione di potenti bombe nucleari a mezzo miglio di distanza dall’oggetto. Il rinculo dovrebbe essere sufficiente a modificarne l’orbita.
Secondo la Nasa, però, occorrerebbero dieci anni per realizzare queste soluzioni. In realtà sono stati pensati anche altri sistemi, ma sembrano ancora più fantasiosi.
- Sublimazione laser. L’intento è di indirizzare sull’asteroide numerosi fasci di luce solare, finché, a causa del calore, non estromette una scia di detriti che gli farà cambiare rotta. - Gravity tractor. La traiettoria verrebbe modificata dalla gravità di una navicella affiancata al meteorite.- Propulsione elettrica. Deviare l’asteroide grazie alla propulsione di una navicella atterratavi sopra.- Vele solari. Basterebbe (si fa per dire) installare delle enormi vele solari sull’asteroide per poi guidarlo come un veliero.
Continuare la ricerca è indispensabile. In fin dei conti si hanno meno probabilità di vincere al superenalotto (1 su 622 milioni), che di essere colpiti da un asteroide (1 su 250 mila).
Marco Di Mico